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12 aprile 2013

Scoperto un traffico di veleni finiti nella terza corsia dell’A4

I carabinieri hanno perquisito ieri la sede della Mestrinaro. L’accusa è quella di non aver trattato metalli pesanti ma averli usati per l’asfalto. 5 indagati 

 MESTRE. Vanadio, cobalto, nichel e cromo. Materiali fortemente inquinanti scoperti con un'indagine dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Venezia che ha portato al sequestro di un'azienda di smaltimento rifiuti e alla denuncia di cinque persone. Al centro dell'indagine, per il reato di traffico illecito di rifiuti, la Mestrinaro Spa di Zero Branco (Treviso). Secondo le accuse della procura della Repubblica di Venezia l'azienda comprava i rifiuti inquinanti da altre ditte come la Intesa 3 di Susegana e la Adriatica Strade Costruzioni generali. Poi, però, non li inertizzavano o smaltivano, come prescritto dalla legge, ma li rivendevano come compost usato per i manti stradali, come per la terza corsia della A4. La Mestrinaro ha trattato 40 mila tonnellate di rifiuti illeciti. Indagate cinque persone: Lino e Mario Mestrinaro, Italo Battistella, dipendente dell'ufficio ambiente della ditta di Zero Branco, Loris Guidolin di Adriatica e Maurizio Girolamo di Intesa 3. Che ne sarà della terza corsia dell’A4, l’autostrada più frequentata del Nordest? Lo stabiliranno gli esami e i carotaggi, i cui risultati stabiliranno se e come intervenire con opere di bonifica. 
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