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20 gennaio 2017

Sabato 21 a Vicenza il Veneto in piazza contro le «piccole e grandi opere»

Il Veneto torna in piazza contro le opere, grandi e piccole, all’insegna di cemento e asfalto. Ma anche nel nome del «popolo inquinato» (dal Pfas, il composto di perfluoroalchilici che da Trissino ha invaso tre province, fino alle «città galleggianti» in laguna). E del business nel ciclo dei rifiuti che dalle discariche, spesso abusive, approda ai progetti di mega-inceneritori come quello appena bloccato a Monselice.

L’appuntamento è domani alle ore 15.30 in piazza Matteotti a Vicenza, per iniziativa di Attivisti e Comitati della campagna #vicenzasisolleva, Csdt No Pedemontana, Comitato NoGrandiNavi, Comitato Salviamo la Valdastico, Cittadin* contro il Tav, Rete Comitati Alto Vicentino. Hanno già aderito in molti, a cominciare da OpzioneZero da sempre in prima fila nelle battaglie in difesa del territorio fra la Riviera del Brenta e Venezia.

In vista della manifestazione regionale, da mesi in città si susseguono le iniziative che mettono a nudo il «sistema» che intreccia banche, imprese edili, politica.
Clamorosa l’inaugurazione del nuovo tribunale in Borgo Berga, costato 30 milioni nell’ansa a rischio alluvione, già alle prese con infiltrazioni e crepe. E sono trascorsi dieci anni dal via libera del governo Prodi con il commissario Paolo Costa alla nuova mega-base Usa al Dal Molin. «Una scelta che allora calpestò la volontà popolare con una pesante imposizione alla città generò una presa di coscienza contro la militarizzazione del territorio e le grandi opere» ricorda l’appello degli organizzatori.

«Vicenza non è un’eccezione nel consumo del suolo e nella predazione delle risorse» aggiungono, «Dalla Tav alla Pedemontana, dalla Valdastico Sud e Nord alle Grandi Navi, dai progetti di incenerimento dei rifiuti alle discariche, dalle cave all’inquinamento dell’acqua, il territorio a Nord Est è sottoposto alla continua cementificazione e divorato da piccole e grandi opere inutili e dannose, facili prede per le lobby».


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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!