La Legge Obiettivo è una norma varata dal governo Berlusconi per mano dell'ex ministro delle infrastrutture Lunardi al fine di accelerare la realizzazione delle grandi opere e di aprire al più presto i cantieri, attraverso una revisione dei processi di decisione e di autorizzazione dei progetti. Con la Legge Obiettivo nasce la figura del General Contractor, soggetto unico al quale è affidata la "realizzazione delle infrastrutture strategiche" e al quale è permesso di organizzare l'intero processo realizzativo, compresa la facoltà di affidare a terzi la totalità dei lavori. Naturalmente questo significa fare a meno del parere delle comunità locali e liberarsi quindi di una serie di ostacoli inevitabili sulla via del concepimento di opere di tale portata.
In questo modo il General Contractor acquisisce una sorta di libero arbitrio indiscriminato sul territorio, trasfomando quello che solitamente è un bene collettivo in proprietà privata.
Questo aveva spinto WWF, Legambiente, Italia Nostra e INU a presentare ricorso presso l'UE chiedendo una procedura d'infrazione nei confronti dello Stato italiano per violazione della normativa comunitaria sugli appalti in materia di lavori pubblici. La risposta della Commissione Europea non si è fatta attendere e la messa in mora è arrivata prontamente. Ora il Governo Italiano ha due mesi di tempo per rispondere. E la posta in palio è alta perché la Legge Obiettivo coinvolge tutte le grandi opere infrastrutturali che la "lobby del cemento" sta portando avanti e aspira a portare avanti ancora.
Quindi che se ne farà ora di tutti i soldi buttati in progetti e "progettini" negli ultimi cinque anni, se opere plurimiliardarie come il Ponte di Messina, ad esempio, non si realizzeranno più? Qualcuno ce lo dovrà spiegare prima o poi, invece di continuare a prendere tempo. Leggi Speciale Legge Obiettivo.
molto intiresno, grazie
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