Se gli enti locali non si costituiscono, tocca ai cittadini. E le regioni padane si coalizzano, ma dal 2012

In questo modo dovranno però scoprire le carte. «Dovranno decidere se stare dalla parte dei cittadini oppure dalla loro - attacca Maria Grazia Lucchiari, del Comitato nazionale Radicali Italiani - nella gran parte dei comuni veneti non si attuano i piani di rientro dall'inquinamento da polveri sottili ». «Sono relativamente tranquillo - replica Conta -. In cinque anni da assessore ho fatto tutto quello che potevo fare, ogni anno ho attuato un piano, chiedendo a Province e Comuni di attuare azioni comuni, ma poi ognuno ha fatto ciò che ha voluto. Si poteva fare di più? Sì, con più risorse. Non a caso né il mio predecessore, né il mio successore hanno fatto di meglio». Sembra dargli ragione l’incontro che si è tenuto giovedì nella sede della Regione Lombardia. Gli assessori all’Ambiente della pianura padana, compreso il veneto Maurizio Conte, si sono detti tutti d’accordo sull’idea di unirsi per abbattere le Pm10 con limitazioni, incentivi e campagne di sensibilizzazione. Non prima, però, del 2012, costringendo i cittadini ad un’altra annata di «camera a gas». «Sono necessari provvedimenti utili, condivisi e socialmente accettati - spiega Conte - la richiesta che ci viene dal territorio è quella di un coordinamento delle misure ». Conte ha anche insistito sulla necessità di fare pressione sul governo per controlli e sanzioni sui tir inquinanti alla frontiera. «Non possiamo - ha concluso - chiedere sacrifici ai nostri cittadini, che poi vengono vanificati dai mezzi stranieri».
Il Corriere del Veneto.it
26 febbraio 2011
In effetti non ho mai capito perché gli amministratori delle città che sforano i limiti dell'inquinamento non debbano essere ritenuti colpevoli
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