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16 luglio 2011

La Valdastico nord scatena scintille

Che figura i vicentini!
Paroni a casa nostra (MA SOPRATTUTTO A CASA DEGLI ALTRI!)
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INFRASTRUTTURE. Polemica a 10 giorni dal convegno che dovrà aprire un confronto con gli amministratori trentini sull'opera attesa da 40 anni. Schneck spara sull'autonomia: «Lo statuto non ha più senso». Replica Dellai: «Capisco il suo nervosismo, ma niente da fare» 15/07/2011

Gli avevano suggerito: «Parla solo di logistica, spiega che la Valdastico nord è strategica anche per i trentini, cerca la condivisione». L'occasione era ghiotta: il presidente della Brescia-Padova nonché della Provincia di Vicenza Attilio Schneck, ai microfoni del Tg 3 Trentino, edizione serale di punta, sul tema dell'infrastruttura più longeva (40 anni) in quanto ad attese e dibattiti, alla vigilia della presentazione del progetto preliminare il 25 luglio a Vicenza.

Ma Schneck a fare il diplomatico non ci prova neppure e, a 10 giorni dall'appuntamento che per la prima volta aprirà un confronto sulla fatidica Pirubi, il cui progetto è legato al rinnovo della concessione della Brescia-Padova, si apre l'ennesimo strappo con Trento. Schneck lancia in resta: «L'intesa con il Trentino la cerchiamo, ma se non arriva noi sulla Valdastico nord andiamo avanti lo stesso».

Il problema è quello dell'opposizione da parte della giunta trentina guidata da Lorenzo Dellai, avvalorata da una sentenza della corte costituzionale secondo cui un'opera pubblica di valenza sovraregionale può essere realizzata solo in presenza di un accordo tra gli enti territoriali interessati. Schneck va oltre e s'infervora da purosangue leghista sparando a zero sull'autonomia, quella che in virtù di patti costituzionali e di successivi accordi permette al Trentino di trattenere sul territorio i 9/10 delle tasse e consegna alla Provincia autonoma un bilancio da 4 miliardi di euro l'anno, 1 dei quali solo per la sanità: «Mi chiedo che senso hanno in Italia oggi gli statuti autonomi e le regioni speciali con l'Europa che sta andando in tutt'altra direzione. Bruxelles -sbotta Schneck- deve imporre a Trento di accettare quell'autostrada tra Piovene e i Murazzi, è una necessità per tutti gli imprenditori del Nordest, con una tratta di risparmio di 70 km. Noi la faremo, gli altri facciano tutte le loro grandi progettazioni di altre opere». Riferimento questo al potenziamento della Valsugana sul quale la Regione Veneto ha aperto un confronto con il Trentino.

La replica del navigato Lorenzo Dellai, 51 anni, due volte sindaco di Trento, terzo mandato da governatore della Provincia, lo chiamano pure il Principe, arriva senza tanti fronzoli nella successiva edizione del telegiornale, edizione serale di punta. Sull'autonomia un passaggio quasi scocciato: «Siamo convinti della nostra autonomia, non la dobbiamo a nessuno e non dobbiamo spiegarne i motivi». Liquida i riferimenti europei con un dato di fatto: «Se c'è un'autonomia speciale di respiro europeo è quella della nostra provincia e della nostra regione».

Lapidario su Schneck: «In fondo lo capisco, è nervoso perché ha voluto ottenere una proroga da Bruxelles per la società Serenissima pubblico-privata, a condizione di realizzare un'autostrada che sapeva benissimo che il Trentino non ha mai voluto e - sottolinea - non vorrà mai». Non si lascia sfuggire il paragone con l'Autobrennero, altra concessione in scadenza: «Noi abbiamo fatto una proposta diversa, una società in house, chiediamo una concessione senza gara per finanziare il territorio».

Quanto al potenziamento della Valsugana, Dellai considera il lavoro che sta realizzando il Veneto su quell'asse che caricherà ulteriormente il traffico: «Non possiamo essere solo terra di transito, dobbiamo trovare buone soluzioni per tutti». Valdastico esclusa. Schnek non si rimangia nulla e dalle ferie rimarca: «L'autonomia ne ciucia tutti i schei».

fonte Il giornale di vicenza

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