Comitati No Pedemontana in Piazza Mazzini domenica scorsa a Breganze per informare i cittadini sull'opera, raccogliere fondi per le attività e il ricorso ancora pendente, e promuovere la manifestazione che si terrà a Villaraspa il prossimo 5 novembre alle 15 «per ribadire No alla Pedemontana, un opera che in questo momento di grave crisi, anziché inserirsi in una nuova visione economica e sociale basata sui Beni Comuni si fonda ancora una volta sulla distruzione e l'espropriazione del territorio, sulla mancata informazione e non coinvolgimento dei cittadini».
«Ultima delle iniziative che abbiamo programmato a settembre, quando abbiamo partecipato al Festival per i Beni Comuni. Abbiamo fatto una serie di iniziative, di gazebo per raccogliere fondi per le nostre attività e per il ricorso che è ancora pendente, informare le persone sullo stato dell'arte di quest'opera. In particolare adesso - spiega Lanfranco Tarabini del Comitato Difesa Salute Territorio Alto Vicentino Malo - tra le altre cose stiamo lanciando la manifestazione del 5 novembre. Una manifestazione articolata con due modalità: una visita guidata al consumo di territorio, in quanto in quella zona industriale ci sono capannoni che sono inutilizzati da molti anni e vogliamo evidenziare come il territorio venga continuamente consumato e a dimostrazione di questo arriveremo fino al cantiere dove verranno realizzati i manufatti per la Pedemonata. Un cantiere, realizzato attraverso un esproprio di quasi 100.000 metri quadri di terreno agricolo».
L'iniziativa di Mason è organizzata dal Comitato Difesa Salute e Territorio di Bassano, Altovicentino, Valle Agno Malo, con le adesioni del Forum per i beni comuni dell'Altovicentino e della Piazza per i Beni Comuni della provincia di Vicenza, di Montecchio slegata; poi ci sono il consigliere F. Borgato per «Brogliano protagonista», Liga Veneta per l'Autonomia, Legambiente, Circolo di Vicenza, «La sinistra e i beni comuni - per Brogliano», Comitato Beni Comuni No dal Molin, Valle Agno, i consiglieri Nicola Dettino e Lanfranco Tarabini di Malo.
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