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12 ottobre 2011

Lettera ai giornali

Stamattina mi è successo il fatto che riporto sotto, ho scritto queste quattro righe e le ho mandate sia al Giornale di Vicenza che a l'Adige.

Riporto in seguito, per dovere di informazione, un fatto spiacevole che riguarda il convegno “Valdastico nord: infrastrutture e crescita economica”.
Mercoledì 12 ottobre ore 12: telefono all’agenzia Meneghini &associati, che cura l’evento, per sincerarmi di poter partecipare al convegno in qualità di libero cittadino che vuole essere informato sull’opera. Specifico ai lettori che si è trattato di uno scrupolo personale, in quanto avevo già compilato e inviato con successo la scheda d’iscrizione on-line che non fissava esplicite restrizioni circa il titolo dei partecipanti.
Con mio grande stupore l’impiegata dell’agenzia temporeggia nel darmi una risposta e, stando alla cornetta, sento che cerca numi tra i colleghi. Nello specifico, cita a bassa voce la richiesta dei promotori del convegno “di avere pubblico selezionato, non i no-global”. Mi preoccupo di spiegarle che vorrei partecipare solo a fini informativi e che non sono un no-global: niente da fare, mi richiama dopo pochi minuti con tono dispiaciuto, informandomi che la partecipazione è esclusivamente su invito.
Dopo una simile risposta confezionata al momento per liquidarmi(nel manifesto non era indicato niente di tutto ciò), sento la democrazia e la libertà di informarsi scricchiolare pesantemente. Non nascondo di essere tendenzialmente contrario all’opera, ma vorrei poter sfruttare simili occasioni di informazione per capire perché vogliono sventrare una valle vicentina (in parte al confine con un parco naturale, quello della Val d’Assa) e perché reputano l’interesse economico di pochi più importante dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico e idrico del territorio.
Mi amareggia, peraltro, captare il desiderio di chi organizza questo convegno di farlo a porte chiuse, selezionando delle muse appigionate, calpestando gli interessi dei cittadini a cui viene preclusa persino una partecipazione tacita e pacifica.
Voglio rendere pubblica questa esperienza sgradevole per denunciare come viene portata avanti la propaganda di questa discutibile opera, facendo leva solo sugli aspetti economici e manipolando gli eventi per mostrare un’immagine di alto gradimento da parte del pubblico.

F. Strazzer
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VALDASTICO NORD«Per favore consideriamo l'impatto ambientale»

Sabato 15 Ottobre 2011 LETTERE, pagina 70

Ancora Valdastico Nord. Oramai gli articoli sono quotidiani, e la contrapposizione Vicenza-Trento appare evidente, come evidente è la forzatura e il pressing manifestato da Schneck. Quello che stupisce e sconcerta è che nessuno ad oggi parla o spiega alcunché in merito alle ricadute ambientali, geologiche, idriche ed altro che verranno ad influenzare le risorse, le prospettive e la qualità di vita delle popolazioni residenti nelle valli interessate. Non serve parlare di gallerie per eludere ed eliminare l'inquinamento ambientale prodotto dagli scarichi dei veicoli, perché comunque i PM10 ed il CO2 prodotti verranno riversati a tonnellate giornaliere sul fondovalle dai camini di estrazione delle gallerie, inquinando terreni, aria ed acqua.
Stupiscono inoltre le affermazioni relative al costo dell'opera, circa 2 miliardi di euro, costo di stima effettuato oggi, a quanto sembra, sulla base di un progetto preliminare, che viene presentato con una serie di sovrapposizioni fotografiche di possibili soluzioni contrastanti integralmente con la realtà del territorio in cui si dovrebbero inserire: basti vedere le immiagini del casello di Valdastico. Limitando inoltre il dibattito alla contrapposizione Trento/Vicenza, ci si dimentica che oltre frontiera esiste l'Austria che certamente in casa propria è sovrana nelle decisioni, e che, a quanto risulta, non è mai stata favorevole ad un aumento di traffico veicolare sul proprio territorio. Discutiamo pure, ma su tutte le problematiche annesse e connesse, non solo sull'imperativo di rinnovare una concessione in scadenza.

Claudio Toldo

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