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29 aprile 2012

PEDEMONTANA: BUCHI DA TUTTE LE PARTI

Il progetto dell'Autostrada Pedemontana è stato portato avanti negli ultimi anni con pertinace tenacia dai costruttori, dalle forze politiche regionali e provinciali, nonchè dai media, in particolare dal Giornale di Vicenza (che in questo caso, come in altri, non può dirsi certo imparziale osservatore).

Dal 2008, la crisi mondiale, con le sue gravi ripercussioni in Italia soprattutto nell'ultimo anno, ha portato l'attenzione generale sul debito pubblico, ma nonostante questo, l'opera viene ancora sostenuta dai diretti interessati e propagandata più di prima nonostante gli enormi rischi di indebitamento.

In provincia sono in programma ben 5 nuove autostrade e, nonostante le dichiarazioni rilasciate da politici come Zaia subito dopo l'ultima alluvione di Vicenza Padova e Verona ("fermeremo la cementificazione") ci si prepara a cementificare le residue superfici ancora non coperte da asfalto e cemento.
Si procede a distruggere l'agricoltura, deturpare il paesaggio, inquinare ulteriormente l'aria e provocare danni alla salute ed ora perfino a intaccare la falda acquifera che fornisce più di un milione di cittadini veneti.
E' emerso infatti che le eventuali infiltrazioni di sostanze inquinanti che potrebbero penetrare nel sottosuolo in caso di sversamenti o incidenti troverebbero nei ben 8000 canali di scolo un'ottima via di accesso alla falda potabile.

Il fatto che l'opera sia finanziata attraverso il 'project financing' non significa che non andrà a gravare sulle casse pubbliche: rimangono infatti tutte le opere complementari, chilometri e chilometri di strade e opere accessorie i cui costi ricadrebbero sulla comunità.
Nel caso in cui le società costruttrici non riescano a remunerare l'investimento iniziale attraverso i ticket, i costi ricadrebbero, per gli accordi sottoscritti, sulle casse del Veneto e, quindi, sui cittadini.
Inoltre, in caso di fallimento delle ditte finanziatrici e costruttrici, l'onere di completare l'opera ricadrebbe ancora una volta sulle casse pubbliche.

Già una società, la spagnola Sacyr, facente parte del consorzio Sis, si è ritirata, e come dice lo stesso Giornale di Vicenza, sponsor dell'opera con imprenditori e banche vicentine e venete, il 'rischio' che l'opera possa essere bloccata aumenta.
Ricordiamo che la società costruttrice spagnola Sacyr era già stata segnalata dall' intelligence Usa all'amministrazione americana -come riferiva Wiki-leaks- per la sua preoccupante situazione creditizia.

Inoltre, come riportano i giornali di questi giorni, citando anche lo stesso DG della nuova società che realizza l'opera, Dogliani, ora emerge che le banche non vogliono prestare il denaro in quanto il progetto non è ancora ultimato, ci sono ancora problemi tecnici insuperati e non vi sono quindi garanzie sufficienti.

Nonostante lo strumentale commissariamento dell'Autostrada Pedemontana con Vernizzi, messo in atto per scavalcare ogni legge e vincolo ambientale (come ammettono gli stessi giudici del Tar che hanno fermato l'opera), nonostante il fatto di aver massicciamente calpestato i diritti di espropriati e cittadini residenti all'informazione, alla salute, alla proprietà, il progetto FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI e rischia sempre di più di essere fermato dalle sue stesse contraddizioni e dall'opposizione della popolazione e di quanti si sono costituiti in comitati e si battono da anni contro questa POCO PIA OPERA DA TRE SOLDI!

E' ORA! AIUTIAMOLI A FERMARSI, 
A RIEMPIRE I BUCHI E ANDARSENE!

link del volantino

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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!