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AVVISO AI NAVIGANTI: A causa di insulti e messaggi astiosi ricevuti, abbiamo introdotto la moderazione dei commenti nel blog. Eravamo tra i pochi rimasti a non filtrare i commenti e ad accettare critiche discutendone apertamente, ma i tempi cambiano e il livello dello scontro e del "fuoco amico" pure.
L'alternativa è: Economia prossimale - Conversione ecologica dell'industria - Ri-modellazione del sistema di trasporti - Opere locali PER il territorio - Sviluppo delle energie rinnovabili - Efficienza energetica - Utilizzo della tecnologia per praticare la 'mobilità immobile' - Produzione e consumo responsabile - Agricoltura di prossimità - Cultura dei Beni Comuni - Sobrietà negli stili di vita - Cultura della democrazia dal basso e della partecipazione - Condivisione del sapere per sviluppare la democrazia degli uguali - Sviluppo della scuola, dell'università e della ricerca per sperimentare nuovi modelli culturali e sociali

27 gennaio 2013

Una questione di rispetto

Scriviamo queste righe in risposta al comunicato degli amici del CoVePA di Trissino sperando sia l' ultima volta che siamo costretti a scendere in polemica e spendere tempo ed energia su questa questione.
Noi CDST AV-MALO, VALLEAGNO e BASSANO, non abbiamo aderito al CoVePa perché le finalità del CoVePa sono diverse dalle nostre.
Il CoVePA come dice il nome stesso sostiene un progetto viabilistico volto a realizzare la Pedemontana Alternativa, noi sosteniamo invece l'Alternativa alla Pedemontana.
Non è una sottigliezza linguistica ma una sostanziale differenza.
Noi NON proponiamo un progetto stradale alternativo perché riteniamo che farlo, significhi accettare l'idea che l'autostrada debba essere comunque realizzata.
Noi pensiamo che scendere sul terreno tecnico-viabilistico riduca la questione Pedemontana Veneta all'accettazione del progetto "meno peggio".
Noi pensiamo che nessuna grande opera sia oggi sostenibile dal territorio in cui viviamo, qualunque sia il livello di trasparenza, di democrazia e di coinvolgimento con cui viene realizzata.
 
Pertanto non ci interessa dibattere se l'autostrada debba avere tre, quattro o sei corsie.
Non ci interessa dibattere se sia meglio realizzarla in rilevato o in trincea.
Noi pensiamo che l'opera sia completamente inutile e realizzata truffaldinamente a debito nostro e delle generazioni future.
 
Noi proponiamo un'alternativa di sistema, una gestione del territorio basata sulla sostenibilità che nella situazione attuale si declina:
nel rifiuto dello sviluppo fine a se stesso da realizzare ad ogni costo e con ogni mezzo,
nella presa di coscienza che un cambio culturale prima ancora che politico deve essere compiuto nella società
nel dispiego dei mezzi e delle soluzioni adeguate a fermare il treno del "progresso" che ci sta portando verso il baratro.
 
Le nostre proposte per realizzare l'alternativa sono:
autostrade informatiche,
rimodulazione dei rapporti di lavoro,
agricoltura di prossimità,
riconversione ecologica delle produzioni,
consumo responsabile,
produzione solidale,
cura del territorio,
condivisione dei saperi e delle risorse.
 
Negli anni abbiamo intessuto relazioni con comitati, gruppi e movimenti.
Abbiamo contribuito alla creazione dell'assemblea permanente dei movimenti del nord-est, di eco-magazine.info, della piazza dei beni comuni, della rete dei comitati dell'Altovicentino.
 
Abbiamo contribuito ai ricorsi (poi rivendicati come propria esclusiva da CoVePa) cercando e trovando ricorrenti e raccogliendo danari poi devoluti per le spese legali.
Abbiamo aderito a singole iniziative di movimenti o gruppi (l'ultima in ordine cronologico è: "38 a Venezia" del coordinamento "L'eco dalle terre").
 
Altre iniziative sono in preparazione, con il coinvolgimento di altri comitati e gruppi.
 
Non ci si può certo dire (come affiora dal comunicato degli amici di Trissino) di essere stati inerti.
 
Siamo disponibili ad azioni comuni con tutti i soggetti le cui finalità (anche solo contingenti) collimino con le nostre, anche se, naturalmente, non vogliamo e non possiamo essere presenti ovunque, come non vogliamo essere e non siamo i depositari della verità né sulla SPV né su come fermarla, né su come migliorare le nostre vite e quelle delle donne e uomini che verranno dopo di noi.
 
Ovviamente il presupposto per collaborare è il reciproco rispetto e riconoscimento.
 
Il rispetto non si dimostra prendendo il nostro simbolo e togliendo la scritta "No Pedemontana" per usarlo come proprio, né dichiarando di essere nostri portavoce né tantomeno fornendo la nostra adesione ad iniziative o coordinamenti senza interpellarci come è successo recentemente.
 
E' evidente che se queste cose succedono, noi dobbiamo smentire la nostra adesione, creando anche imbarazzo e disagio a chi in buona fede, tale adesione ha incassato e pubblicato. e chiarire una volta per tutte che siamo un'altra cosa rispetto a chi tale atteggiamento ha assunto.
 
Il comunicato che trovate entrando nel nostro sito, serve a chiarire chi NON siamo e chi NON può parlare per noi.
Esso verrà rimosso quando non ci sarà più bisogno di evidenziare questa realtà dei fatti.
 
Chi siamo invece lo potrete capire girando nel sito.
Quanto al chi può parlare per noi, la risposta è: ognuno di noi.

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