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24 agosto 2013

Veneto Stagno

In questa "bottiglia d'orzata" di fine agosto dove niente sembra succedere,
con apparente lentezza, ma con grande impatto sulle coscienze,
qualcosa s'è mosso.

Il digiuno che dura da ormai dieci giorni, di Don Albino Bizzotto contro le grandi opere inutili e in difesa dell'ambiente, smuove le acque limacciose dello stagno veneto.
Molti gruppi, comitati, singoli, un Sindaco (Piera Moro di Marano Vicentino) e i suoi Assessori hanno manifestato la propria solidarietà (e anche qualcosa in più, visto che proseguiranno il digiuno di don Albino quando lo interromperà).

Unica nota stonata, la solidarietà del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e la sua arrampicata sugli specchi documentata qui.

Siamo stanchi delle dichiarazioni degli Amministratori veneti.
Il modello Veneto è fallito: le aziende delocalizzano e chiudono, gli autotreni viaggiano vuoti, nelle zone DOC della regione piovono anticrittogamici sugli avventori dei ristoranti (che naturalmente non sono dannosi come ci assicurano tempestivamente i vari responsabili), i turisti vanno altrove perché l'offerta ambientale è migliore, la bolla immobiliare  sta per scoppiare (i capannoni inutilizzati marciscono sotto pioggia neve e sole), nuove autostrade e centri commerciali rubano spazio ai terreni agricoli( e altre opere sono in progettazione con decine di chilometri di scavi e gallerie), e costoro osano parlare di ambiente?

L'estate è finita, l'autunno è alle porte: mentre continua la nostra opposizione alla svendita del NOSTRO territorio, ringraziamo don Albino per aver gettato un sasso nel Veneto Stagno.






 

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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!