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03 aprile 2008

Firenze 3 aprile 2008
TAV - Iniziata oggi a Firenze la requisitoria, 59 imputati

E' cominciata oggi a Firenze, dopo tre anni di indagini e tre anni di dibattimento, la requisitoria al processo per i danni ambientali provocati dalla Tav che vede imputate 59 persone con ipotesi che vanno dalla truffa allo smaltimento dei rifiuti, dall'inquinamento del territorio all'impoverimento delle falde acquifere. "Questo non e' un processo ideologico pro o contro la Tav - ha detto il pm Gianni Tei che con il collega Giulio Monferini ha dato il via sette anni fa alla maxi inchiesta - Questo e' un processo necessario, dovuto e insopprimibile dato che sono state stravolte le condizioni di vita di intere comunita' e che sono stati provocati danni per 751 milioni di euro. Con i lavori dell'Alta velocita' sono stati distrutti 57 Km di fiumi, 24 Km di corsi d'acqua hanno visto diminuire drasticamente la loro portata, c'e' stato l'essiccamento di 37 sorgenti, 5 acquedotti e una trentina di pozzi". Il pm ha anche detto che tutti gli atti del processo verranno trasmessi alla Corte dei Conti per valutare eventuali responsabilita' da parte di Regione e Ministero dell'Ambiente. La requisitoria proseguira' il 9 aprile.
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15 aprile 2008 - La Tav ha fatto danni:il Pm chiede 13 condanne

Il Pm Gianni Tei ieri ha chiesto 13 condanne e tre assoluzioni [di cui due per prescrizione] per i danni provocati alle falde idriche e ai torrenti del Mugello dai cantieri della Tav tra Firenze e Bologna.Un progetto ha detto Tei nato ‘da una logica vecchia, che aveva portato a una valutazione dell'impatto dell'opera soltanto da un punto di vista paesaggistico’. Le condanne e le tre assoluzioni sono state chieste nei confronti di 16 fra dirigenti e dipendenti di Cavet, il consorzio di imprese che ha avuto in appalto i lavori. Il pm Tei ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti del processo alla Corte dei Conti per valutare eventuali responsabilità per danno erariale a carico di Regione Toscana e ministero dell'ambiente, per omesso controllo: secondo lui sulla realizzazione dell'Alta velocità, l'Osservatorio ambientale non ha funzionato. Secondo il Pm i lavori hanno provocato danni per 751 milioni di euro, con conseguenze in alcuni casi ‘non reversibili’. Per quanto riguarda i costi pubblici, quindi pagati dalla collettività, nonostante che all'inizio per la grande opera fosse previsto l'intervento dei privati, il pubblico ministero Tei ha segnalato: ‘Dai 5.180 miliardi di lire iniziali, si è arrivati al momento a 4,8 miliardi di euro. Con una riserva da parte di Cavet di altri uno-due miliardi’.


TAV E SICCITÀ IN MUGELLO E A MONTE MORELLO.


TORRENTE CARZA MAI COSÌ ASCIUTTO DA MONTE
MORELLO: I CITTADINI FOTOGRAFANO E SCRIVONO,
L’ASSOCIAZIONE IDRA TRASMETTE ALLE AUTORITÀ.


L’ultima segnalazione di danni all’ecosistema del Mugello e di Monte Morello attraversato dalla TAV arriva da un cittadino di San Piero a Sieve: Giulio Vannini lancia un accorato allarme sulle condizioni drammatiche del torrente Carza, che scende (anzi, scendeva) dal Monte Morello alla Sieve. Adesso quel torrente – nel quale i ragazzi usavano andare a fare il bagno d’estate quando la spiaggia della Versilia era ancora troppo lontana... – è diventato una pietraia. Morto. Lo documentano otto foto scattate in punti diversi del suo corso.
Anche l’estate del 2006 Idra segnalò una moria di pesci che si registrava nel torrente Carza.



Ci si domandava – e ci si domanda tuttora - che ruolo giochi in questa emergenza la ‘galleria di Vaglia’ della TAV e la gestione delle acque che essa intercetta. Il principale affluente del Carza, la Carzola, impattato dagli scavi per l’Alta Velocità, è infatti una pietraia ormai da diversi anni. Nella lettera alle autorità Idra torna sull’argomento: ‘Dove finiscono le acque intercettate dalla galleria? Vengono restituite all’ambiente? Come mai in Mugello si è provveduto in qualche modo a rimpinguare almeno artificialmente (seppure con grosse lacune) alcuni corsi d’acqua impattati attraverso i ‘rilanci’ dalle gallerie, e invece a Monte Morello niente del genere sembra essere stato programmato? Ci attendiamo una cortese risposta, anche in termini operativi, a questa richiesta, che affianchiamo alla segnalazione pervenutaci’.
La prima notizia pubblica dell’impatto sulle falde settentrionali di Monte Morello, con il prosciugamento della Carola (i toponimi ‘Carza’ e ‘Carzola’ indicano chiaramente la natura quasi-carsica dei terreni attraversati, particolarmente a rischio dunque per effetto degli scavi), la lanciò proprio Idra il 22 giugno 2001, il giorno prima che la magistratura fiorentina avviasse la grande operazione di sequestro del cantiere TAV di Marzano in Mugello, e di sette cave e otto depositi TAV disseminati lungo l’intera tratta toscana, fra Sesto Fiorentino e Firenzuola. Un provvedimento cui fece seguito il processo penale ancora oggi in corso presso il Tribunale di Firenze, col rinvio a giudizio dei costruttori CAVET e di altre imprese appaltatrici per una quantità cospicua di ipotesi di reato.

fonte

1 commento:

  1. ho letto tutto ciò che è riportato sopra. vivendo anche io nei pressi del Carza,sono molto informata e molto sensibile a questo problema ed anche io credo che si debba intervenire per far si che la situazione non peggiori ancora.

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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!