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16 maggio 2008

Dalla due giorni di mobilitazione a Passo Coe segnali positivi

Folgaria - Pronti a bloccare i lavori in Val delle Lanze!

Bilancio più che positivo per la due giorni organizzata da Folgaria235 a Passo Coe in opposizione alla realizzazione dei nuovi impianti su Pioverna, Costa d’Agra e Val delle Lanze: nei due giorni di iniziative, in momenti diversi, sono state almeno 200 le persone passate dalla baita "base" della protesta.
«Il fine dichiarato di quest’iniziativa era non solo l’ennesima manifestazione del nostro dissenso rispetto a questo folle progetto, ma anche la costruzione di un momento di riflessione collettiva per capire come riuscire a bloccare i lavori che – almeno per quanto riguarda la parte vicentina del programma di opere – potrebbero ricominciare anche questo mese.»
E non c’è dubbio che l’obbiettivo sia stato raggiunto: già da questa settimana infatti alcune associazioni e comitati vicentini - presenti alla due giorni a Passo Coe - si attiveranno per individuare i responsabili dei meccanismi autorizzativi che hanno dato l’assenso alla realizzazione del nuovo carosello sciistico, al fine di cominciare anche sul versante veneto - come già avviene da tempo in Trentino - un’azione di pressione sulle istituzioni implicate.
In agenda c’è anche un appuntamento per il prossimo venerdì 23 maggio a Chiuppano (alle 20.30 a Palazzo Colere) per fissare le date delle prime azioni concrete da mettere in campo nei confronti dei promotori del progetto.
Boicottaggi delle aziende coinvolte e presidi delle sedi degli organi amministrativi che hanno dato il via libera ai lavori, le proposte che hanno raccolto maggior consenso fra i numerosi interventi dell’assemblea conclusiva, oltre ovviamente a una necessaria opera di informazione delle popolazioni di Lastebasse, Arsiero e Tonezza.
Una sorpresa aveva aperto la prima giornata di mobilitazione a Passo Coe. Un articolo sul quotidiano "Trentino" dava la notizia di un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio provinciale in cui si chiedeva di:
"1) riverificare, da subito, la portata del progetto di sviluppo impiantistico di Folgaria al fine di escludere il collegamento col Veneto; 2) favorire la predisposizione di un progetto di sviluppo del turismo dell’Altopiano che valorizzi le stazioni di Lavarone e Luserna assieme a quella di Folgaria, su una proposta promozionale, moderna, unitaria e complessiva, forse prioritaria nel panorama turistico trentino".
L’iniziativa del Consiglio, rispondono degli attivisti di Officina Ambiente, permette forse di guadagnare del tempo per quanto attiene ai progetti dei nuovi impianti di Passo Coe e del Plaut ma non sembra andare esattamente nella direzione richiesta dai comitati locali e rischia comunque di essere equivoca poiché, per chi si oppone all’ampliamento delle aree sciabili sugli altopiani, resta sempre prioritaria l’emergenza costituita dall’impianto già autorizzato che dal Veneto salirebbe verso Costa d’Agra.
Gli attivisti fanno poi notare che il Consiglio provinciale del Trentino ha impegnato la Giunta con un o.d.g. ma la Giunta non ha deciso alcuna sospensione o rinuncia. Al contrario, risulterebbe imminente la pronuncia di compatibilità ambientale su alcuni dei nuovi impianti in progetto nella zona Passo Coe - Fondo Piccolo.
Inoltre "escludere il collegamento con il Veneto" per gli attivisti è una formulazione ambigua perché potrebbe significare rinuncia agli arroccamenti congiunti delle stazioni a monte su Costa d’Agra ma non chiara rinuncia alla connessione tra le aree sciabili delle due Province, e contestualmente alla rinuncia al "collegamento verso il Veneto" l’o.d.g. del Consiglio provinciale rilancia avventurosamente un programma di interventi "alternativo" verso Lavarone e Luserna, più impattante di quello che sarebbe accantonato.
Proprio per questi motivi Officina Ambiente ritiene importante rilanciare ai comitati e alle associazioni un documento contrario a qualsiasi intervento di potenziamento delle aree sciabili.

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