Da qualche mese a questa parte alcuni comitati ed associazioni del veneto e del trentino hanno costruito un documento, che è si riferito a una zona ben precisa del territorio che ci ospita, ma che puo' benissimo essere sentito proprio anche da altri cittadini di altre aree del Paese Vi inviamo questo documento, ci farebbe piacere avere un vostro parere e se lo condividete vi invitiamo a diffonderlo.
Invitiamo tutti coloro che hanno idee, proposte, che vogliono mettere a disposizione le loro capacità e abilità artistiche (e non) al fine di diffondere questa sensibilità a contattarci e si potrebbero organizzare delle serate
Indubbiamente una delle parole più evocate in questo periodo è SICUREZZA
Un termine spesso associato al diritto da parte dei cittadini di vivere senza essere minacciati da furti, rapine..di poter uscire la sera e vivere appieno la loro città
Riteniamo però che la SICUREZZA non sia solo questo. Ma che vi siano anche altri diritti troppo spesso dimenticati legati ad essa. Il diritto alla “sicurezza di sapere cosa mangiamo, beviamo e respiriamo”..la sicurezza sui posti di lavoro, la qualità dell’ambiente dove viviamo.
Un diritto che si realizza soprattutto attraverso una attenta, completa ed approfondita informazione, perché è solo attraverso la conoscenza e la condivisione, il dialogo e il confronto che si ha una presa di consapevolezza da parte di tutti i cittadini
Ciò è ancora più vero in queste nostre vallate che sappiamo benissimo aver delle caratteristiche molto particolari
Quella bellunese, ad esempio, una vallata stretta, con poco ricircolo d’aria e in cui l’inversione termica, per molti mesi all’anno, trattiene al suolo polveri ed inquinanti
Una vallata in cui il tasso di disoccupazione maschile è basso e l’incidenza dei tumori (soprattutto di certi tumori) elevatissima
Una vallata nella quale, nonostante ciò , si stanno portando avanti dei progetti che andrebbero valutati molto molto attentamente. Si sente parlare sempre più spesso di un inceneritore, di insediamenti e ampliamenti di fonderie,di zincherie..di industrie molto impattanti, di meleti coltivati usando notevoli quantità di prodotti chimici.. per non parlare poi di cave, miniere, di viabilità, di autostrada, antenne, impianti di risalita che deturpano e cementificazione diffusa.
Ovviamente la domanda che sorge spontanea è: ma abbiamo bisogno di tutto cio’?
Riteniamo che non sia più pensabile presentare un qualsiasi progetto senza un serio studio per comprendere quale saranno le trasformazioni nel tessuto sociale, del nostro territorio e senza sentire se i cittadini sono d’accordo sui rischi potenziali.
Ci chiediamo inoltre: chi ci guadagnerà veramente da tutto ciò? E, soprattutto, è tutelato il diritto dei cittadini alla SICUREZZA di vivere in un ambiente sano, con un miglioramento della loro qualità della vita?
Temiamo che troppo spesso prevalgano speculazioni, interessi di parte e la ricerca di “funzionali” finanziamenti pubblici a fondo perduto, rispetto agli interessi dei cittadini e di un futuro compatibile e condivisibile.
Parlare d’inquinamento, danni ambientali e di tumori vuol dire parlare di futuro e della vita delle persone e per questi motivi si devono percorrere nuove strade in cui la ricerca deve essere fatta non solamente seriamente ed approfonditamente ma innanzitutto da enti indipendenti e separati da qualsiasi influenza economica e di parte; in particolare per quanto riguarda i tumori vorremmo che si smettesse di parlare in astratto di dati grezzi ed assoluti utili solo per ottenere ulteriori risorse per le strutture sanitarie, ma che ci venisse detto quali sono le correlazioni consolidate con sostanze tossiche e produzioni inquinanti, o che ci venisse spiegato quali reali attività di prevenzione vengono fatte a questo proposito.
Vorremmo che si organizzassero serate informative, di dialogo e confronto e che si smettessero di portare avanti progetti di insediamenti all’oscuro dei cittadini, come se il loro parere e il loro essere adeguatamente informati fosse irrilevante, in totale spregio delle norme dell’U.E. sul diritto di accesso e di partecipazione dei cittadini in materia di sicurezza ambientale.
Vorremmo che per questa nostra vallata si iniziasse a pensare che lo “sviluppo” non è legato a industrie pesanti, cave, agricoltura intensiva e autostrade
Vorremmo che gli amministratori locali facessero un salto di qualità ponendo la salute e la qualità della vita di tutti i cittadini come fattori primari rispetto a progetti economici ed industriali che rappresentano solamente gli interessi contingenti e limitati aziendali di singole società.
Crediamo che questa zona, tanto bella e tanto fragile meriti una più attenta e seria programmazione, affinché la devastazione che una certa logica ha causato in molte aree della pianura veneta negli anni scorsi non si trasferisca “tal quale” anche in questo territorio e paesaggio montano
Noi comunque pensiamo al positivo, crediamo nella partecipazione attiva dei cittadini, nella democrazia diretta e soprattutto siamo fiduciosi che le nostre comunità non subiranno passivamente tutto ciò. Ma che, anche sull’onda di alcuni buoni risultati ottenuti dai molti comitati spontanei (nati anche nella nostra provincia) si riprenderanno in mano il proprio futuro.
Le adesioni sono ancora aperte ed è anche possibile sottoscrivere il documento inviando una mail a: ariaprotetta@tiscali.it
E’ nostra intenzione organizzare una serie di serate informative, elaborati, iniziative sui principali temi toccati da questo documento, che è pertanto un punto di partenza e non certo un punto di arrivo.Invitiamo tutti coloro che hanno idee, proposte, che vogliono mettere a disposizione le loro capacità e abilità artistiche (e non) al fine di diffondere questa sensibilità a contattarci e si potrebbero organizzare delle serate
…SICUREZZA !?
Indubbiamente una delle parole più evocate in questo periodo è SICUREZZA
Un termine spesso associato al diritto da parte dei cittadini di vivere senza essere minacciati da furti, rapine..di poter uscire la sera e vivere appieno la loro città
Riteniamo però che la SICUREZZA non sia solo questo. Ma che vi siano anche altri diritti troppo spesso dimenticati legati ad essa. Il diritto alla “sicurezza di sapere cosa mangiamo, beviamo e respiriamo”..la sicurezza sui posti di lavoro, la qualità dell’ambiente dove viviamo.
Un diritto che si realizza soprattutto attraverso una attenta, completa ed approfondita informazione, perché è solo attraverso la conoscenza e la condivisione, il dialogo e il confronto che si ha una presa di consapevolezza da parte di tutti i cittadini
Ciò è ancora più vero in queste nostre vallate che sappiamo benissimo aver delle caratteristiche molto particolari
Quella bellunese, ad esempio, una vallata stretta, con poco ricircolo d’aria e in cui l’inversione termica, per molti mesi all’anno, trattiene al suolo polveri ed inquinanti
Una vallata in cui il tasso di disoccupazione maschile è basso e l’incidenza dei tumori (soprattutto di certi tumori) elevatissima
Una vallata nella quale, nonostante ciò , si stanno portando avanti dei progetti che andrebbero valutati molto molto attentamente. Si sente parlare sempre più spesso di un inceneritore, di insediamenti e ampliamenti di fonderie,di zincherie..di industrie molto impattanti, di meleti coltivati usando notevoli quantità di prodotti chimici.. per non parlare poi di cave, miniere, di viabilità, di autostrada, antenne, impianti di risalita che deturpano e cementificazione diffusa.
Ovviamente la domanda che sorge spontanea è: ma abbiamo bisogno di tutto cio’?
Riteniamo che non sia più pensabile presentare un qualsiasi progetto senza un serio studio per comprendere quale saranno le trasformazioni nel tessuto sociale, del nostro territorio e senza sentire se i cittadini sono d’accordo sui rischi potenziali.
Ci chiediamo inoltre: chi ci guadagnerà veramente da tutto ciò? E, soprattutto, è tutelato il diritto dei cittadini alla SICUREZZA di vivere in un ambiente sano, con un miglioramento della loro qualità della vita?
Temiamo che troppo spesso prevalgano speculazioni, interessi di parte e la ricerca di “funzionali” finanziamenti pubblici a fondo perduto, rispetto agli interessi dei cittadini e di un futuro compatibile e condivisibile.
Parlare d’inquinamento, danni ambientali e di tumori vuol dire parlare di futuro e della vita delle persone e per questi motivi si devono percorrere nuove strade in cui la ricerca deve essere fatta non solamente seriamente ed approfonditamente ma innanzitutto da enti indipendenti e separati da qualsiasi influenza economica e di parte; in particolare per quanto riguarda i tumori vorremmo che si smettesse di parlare in astratto di dati grezzi ed assoluti utili solo per ottenere ulteriori risorse per le strutture sanitarie, ma che ci venisse detto quali sono le correlazioni consolidate con sostanze tossiche e produzioni inquinanti, o che ci venisse spiegato quali reali attività di prevenzione vengono fatte a questo proposito.
Vorremmo che si organizzassero serate informative, di dialogo e confronto e che si smettessero di portare avanti progetti di insediamenti all’oscuro dei cittadini, come se il loro parere e il loro essere adeguatamente informati fosse irrilevante, in totale spregio delle norme dell’U.E. sul diritto di accesso e di partecipazione dei cittadini in materia di sicurezza ambientale.
Vorremmo che per questa nostra vallata si iniziasse a pensare che lo “sviluppo” non è legato a industrie pesanti, cave, agricoltura intensiva e autostrade
Vorremmo che gli amministratori locali facessero un salto di qualità ponendo la salute e la qualità della vita di tutti i cittadini come fattori primari rispetto a progetti economici ed industriali che rappresentano solamente gli interessi contingenti e limitati aziendali di singole società.
Crediamo che questa zona, tanto bella e tanto fragile meriti una più attenta e seria programmazione, affinché la devastazione che una certa logica ha causato in molte aree della pianura veneta negli anni scorsi non si trasferisca “tal quale” anche in questo territorio e paesaggio montano
Noi comunque pensiamo al positivo, crediamo nella partecipazione attiva dei cittadini, nella democrazia diretta e soprattutto siamo fiduciosi che le nostre comunità non subiranno passivamente tutto ciò. Ma che, anche sull’onda di alcuni buoni risultati ottenuti dai molti comitati spontanei (nati anche nella nostra provincia) si riprenderanno in mano il proprio futuro.
HANNO FINORA ADERITO E SOTTOSCRITTO QUESTO DOCUMENTO
Comitato di Fortogna (Longarone-BL)
Comitato “acqua bene comune”
Comitato “Prà Gras” (No Fonderia a Fonzaso – STOP Nocività)
COMITATO CONTRO LO SFRUTTAMENTO ESTRATTIVO della VAL di NAPP e VAL
D'USE' di ARSIE (BL)
Comitato “Per altre strade-dolomiti”
Associazione Amici nella Natura (via Peschiera – Feltre BL)
Gruppo Natura Lentiai (BL)
MOUNTAIN WILDERNESS SEZIONE VENETO
Circolo Legambiente Belluno
WWF Veneto
Laboratorio biopolitico Desir - Feltre BL
Circolo spaziorizoma - Villa cinespa Alano di Piave (BL)
Presidio di San Pietro di Rosà (VI)
Comitato Valle Agno – No dal Molin (VI)
Comitato Difesa Salute Territorio Valle Agno-Malo -No Pedemontana (VI)
Gruppo Salvaguardia Valbrenta (VI)
O.S.A. – Bassano (VI)
PRIMIEROVIVA – Primiero (TN)
Comitato No Tav Trentino (TN)
Comitato Difesa Torrente Vanoi – Primiero (TN)
Alterpan – Primiero (TN)
Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai (TN)
Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
COMITATO NO AL GRA-SELVAZZANO (PD)
Movimento per la Decrescita Felice
Comitato No al Gra-Selvazzano (PD)
Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle" (Vr)
ARTISTI, TECNICI (e non) CHE HANNO CONDIVISO QUESTO DOCUMENTO
CARAPREZZA, PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, GANG,
dott. Roberto Cappelletti, dott. Patrizia Gentilini
Fonte del documento
Grazie per aver dato spazio a questa nostra riflessione (già condivisa e sottoscritta da diversi comitati ed associazioni)
RispondiEliminaSperiamo sia da stimolo ad una ampia riflessione e approfondimento
comitato Prà Gras (No Fonderia a Fonzaso BL - STOP Nocività)
www.pragras.blogspot.com