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02 settembre 2009

Alta velocità. I rischi delle scorciatoie

Al Mugello, come a Vicenza, i progettisti avevano dato ampie garanzie sulla tutela ambientale delle infrastrutture che volevano realizzare. I risultati sono riportati in questa inchiesta di RaiNews24: falde acquifere e sorgenti prosciugate in un territorio che pure era ricchissimo di acqua.

di Mario Forenza

Nel Mugello i lavori per la realizzazione dell’alta velocità hanno lasciato a secco intere aree dell’Appennino e creato non pochi malumori fra gli abitanti dei borghi toscani.

Una decina di torrenti sono andati completamente prosciugati a causa dei lavori di scavo eseguiti dalle talpe meccaniche. I disagi più grandi li hanno subiti, per anni, gli abitanti di Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Vaglia, San Piero a Sieve e Scarperia. Ma anche aziende agricole che da un giorno all’altro si sono ritrovate senza un goccio d’acqua. Intanto, stanno per cominciare i lavori del più grande cantiere della storia moderna di Firenze, che verrà attraversata da un doppio binario sotterraneo.

Un sottopassaggio per i treni ad alta velocità e una nuova stazione sotterranea da realizzare entro il 2014. L’opera del sottopassaggio fiorentino sta creando molti dubbi fra i cittadini del capoluogo toscano. I lavori di scavo potrebbero provocare inquinamento acustico e lesioni a quei palazzi che sorgono lungo il tracciato dell’alta velocità.

Il fantasma di un nuovo disastro ambientale, dopo quello avvenuto nel Mugello, si affaccia anche a Firenze. Ma gli esperti garantiscono che il contesto geologico e ambientale fiorentino è diverso dal Mugello.

Tratto da RaiNews24

mercoledì 2 settembre 2009

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