I giudici della prima sezione hanno già fissato l’udienza di sospensiva, che si terrà il prossimo 15 settembre: nel caso in cui il Tar desse ragione ai ricorrenti slitterebbe ancora una volta in avanti la data della posa della prima pietra, che l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso aveva promesso per il marzo del 2010. Dopo che a metà luglio Impregilo aveva già impugnato la sentenza 3944 in due sedi — di fronte allo stesso Consiglio di Stato per la revocazione e poi in Cassazione — ora arriva anche il nuovo ricorso al Tar contro l’atto successivo di Palazzo Balbi. Nelle 27 pagine firmate dagli avvocati Marco Annoni, Mario Sanino e Franco Zambelli, ci si concentra soprattutto sulla questione della prelazione, che secondo il Consiglio di Stato era stata esercita in maniera tardiva dall’Ati Impregilo: l’offerta di Sis era stata infatti migliorativa rispetto a quella del promotore e dunque quest’ultimo aveva dieci giorni di tempo per pareggiarla. I ricorrenti esercitarono la prelazione il 25 ottobre 2007: correttamente secondo loro, che individuano il termine di partenza nella riunione del 24 ottobre; tardivamente secondo i giudici, che risalgono invece al 25 settembre. «Alla luce del palese e determinante errore di fatto che grava sulla decisione del Consiglio di Stato — scrivono i legali — risulta conseguentemente viziata anche la deliberazione di aggiudicazione qui impugnata ».
Altro motivo di illegittimità sarebbe il «difetto di giurisdizione » del Consiglio di Stato, che «inopinatamente» annullando l’aggiudicazione dell’opera ad Impregilo l’aveva assegnata a Sis, «vistosamente eccedendo i limiti della giurisdizione amministrativa». Sarcastica la risposta del consorzio Sis, tramite il suo legale Giuseppe Rusconi. «Io so che di solito le sentenze si attuano, sia che piacciano, sia che non piacciano — spiega l’avvocato — La Regione ha fatto bene a proseguire nell’iter e ora noi siamo tranquilli e pronti per firmare. Ci mancano solo dei documenti che sono richiesti dalla legge, ma la biro l’abbiamo già comprata».
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