Gli abitanti: «Vogliamo conoscere qual è il nostro destino»
Federico Faedo davanti alla propria abitazione a rischio.
FOTO FADDA
A quattro mesi dall'ipotizzato inizio dei lavori per la costruzione della superstrada Pedemontana Veneta una spada di Damocle pende sulle teste dei residenti della zona Ghisa di Montecchio. L'ipotesi di tracciato avrà, infatti, un devastante impatto sia su una parte di territorio agricolo a ridosso del torrente Poscola, sia in zona residenziale Ghisa dove si prevede addirittura l'abbattimento di alcune abitazioni. Ed è quest'ipotesi a preoccupare i residenti. «Vorremmo conoscere il nostro destino - spiega Gianni Piana - ne abbiamo tutti i diritti. Si tratta delle nostre case e dei nostri terreni». Chi, invece, secondo il progetto avrà addirittura l'abitazione abbattuta, per far posto all'ingresso di una galleria, è Federico Faedo: «Oltre ad avere la casa demolita, una parte dei miei terreni agricoli verrà espropriata». Gli abitanti della Ghisa, inoltre, spiegano che un'altra ipotesi di tracciato avrebbe previsto il passaggio sotto il monte sul quale si trova la frazione di Santissima Trinità, progetto successivamente scartato per i costi eccessivi. «Eppure - afferma Gianluigi Borghero - sarebbe stato l'ideale». Anche l'idea del passaggio in galleria sotto il torrente appare, ai residenti, problematica: «Questo corso d'acqua - prosegue Borghero - esonda spesso in inverno. Si prospetterebbero quindi problemi idraulici». Anche il neo consigliere regionale, Claudio Meggiolaro, non nasconde la propria preoccupazione: «La superstrada fagociterà la variante alla strada provinciale 246 e l'impatto non sarà indifferente per il traffico della città; tanto che si parla di complanari da realizzare a lato della variante, che oggi permette di scaricare molto traffico altrimenti destinato ad attraversare l'abitato». «Complanari - prosegue - che dev'essere garantito, devono essere realizzate nei modi giusti e disponibili contemporaneamente con l'apertura della Pedemontana». Altra osservazione di Meggiolaro riguarda la questione dell' ospedale unico: «È impensabile - dice - che a ridosso di una nuova grande struttura sanitaria possa passare una grande arteria. Occorrerà che vi sia una distanza accettabile tra superstrada e ospedale». Sia consigliere regionale che residenti, infine, rivolgono un appello al commissario straordinario Silvano Vernizzi e ai progettisti per confrontarsi in un tavolo di lavoro con i comuni della Valle dell'Agno, interessati dall'opera, per giungere ad un tracciato condiviso.
fonte Giornale di Vicenza
* 04/09/2009
fonte Giornale di Vicenza
* 04/09/2009
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