- 06/11/2009
Mestre. Non servono le caramelle adagiate nell'elegante vassoio al centro dell'ovale di cristallo ad addolcire il clima. Lassù, al nono piano del palazzone di Veneto Strade, la cabina di regia di tutta la viabilità regionale, lo squadrone dei venti sindaci vicentini coordinati dall'assessore provinciale Costantino Toniolo arriva calmo e tranquillo. Ci sono quasi tutti, chi non c'è di persona (vedi Stefano Cimatti di Bassano) è rappresentato dal suo assessore. Molti sono venuti pure in due dallo stesso Comune. La partita è grossa: la Pedemontana Veneta è ripartita con la firma del contratto tra la Regione e la concessionaria, dopo che negli ultimi due anni si era incagliata nelle aule dei tribunali. Ora è arrivato il momento di stringere con la progettazione definitiva. I sindaci, la gran parte dei quali facce nuove rispetto al progetto preliminare 2006, hanno bisogno di capire quali margini di cambiamento possono esserci nel passaggio sul loro territorio. Ci sono l'assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso e il commissario straordinario Silvano Vernizzi a dare le prime indicazioni, in attesa degli incontri con i singoli Comuni che avverranno a partire dalla prossima settimana.
LA NOVITÀ. La novità arriva ad incontro finito, quando l'ing. Claudio Dogliani, amministratore delegato del Consorzio Sis che si è aggiudicato progettazione, realizzazione e gestione dell'opera, parla del via ai lavori. Pochi minuti prima l'assessore Chisso aveva dichiarato: «Se tutto va bene entro febbraio apriremo i cantieri». Ma da dove? Parla Dogliani: «Il tratto che forse presenta meno intoppi è quello tra Bassano e l'innesto della Valdastico perché dovrebbe presentare meno problemi con gli espropri». Un punto ribadito anche dal commissario Silvano Vernizzi: «Con la progettazione definitiva avremo davanti in modo più preciso le fasi della cantierizzazione: non credo comunque ci sarà un unico punto da cui partire, ma più fronti di cantiere in contemporanea. Si parte subito dove non ci sono espropri da fare o comunque molto limitati e la zona di Bassano e della Gasparona potrebbe essere una di quelle che parte prima». Dogliani anticipa: «Mano a mano che i pezzi saranno ultimati, verranno aperti».
IL TRACCIATO. L'assessore Chisso ribadisce quanto aveva già anticipato il vicecommissario Giuseppe Fasiol nel convegno di sabato scorso a Thiene: «Non saranno possibile modifiche alla planimetria del tracciato rispetto a quello approvato dal Cipe, altrimenti bisognerebbe tornare indietro alla commissione Via e di nuovo al Cipe perdendo un altro anno e mezzo. Saranno possibili alcune modifiche sul livello altimetrico, ma niente altro. Tempo scaduto. Vogliamo presentare il progetto definitivo entro fine anno».
IL TESORETTO. C'è invece una «piccola cassaforte» di 60-70 milioni di euro che servirà per le opere complementari ed è su queste che c'è margine di discussione. Una somma che va divisa tra Comuni vicentini e trevigiani visto che i 95 chilometri dell'arteria partono da Montebello nell'ovest vicentino e sbucano a Spresiano in provincia di Treviso. Si tratta di opere di adduzione, cioè collegamenti previsti per servire meglio la Pedemontana, come per esempio bretelline di collegamento e viabilità limitrofa. Le proposte dei Comuni verranno raccolte e discusse. «Se la "coperta" è corta - dice Chisso - cerchiamo di allargarla». Dopo comunque la progettazione definitiva.
GLI INCONTRI. La parola passa ora ai sindaci. Gli incontri con i singoli Comuni sono stati divisi tra giovedì 12, venerdì 13 e lunedì 16 novembre. Un'ora dedicata ad ogni Comune: si comincia con Montecchio Maggiore, si finisce con Romano d'Ezzelino. Ma il clima, viste le premesse, non è male
Roberta Bassan
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!