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03 dicembre 2009

No Ponte di Messina: Il passaparola contro la speculazione!

Del Ponte sullo Stretto di Messina se ne parla da decenni e non si è mai fatto nulla; più che altro, da decenni si oliano con parsimonia i meccanismi del clientelismo con profumati denari pubblici.
Progetti e valutazioni di impatto ambientale fatti e rifatti, nessun progetto definitivo approvato in trent’anni di esistenza della Stretto di Messina spa (vi sembra una cosa normale che nel 2009 il sito web di una società così importante sia “in manutenzione”???), la società alla quale partecipano anche Regione Calabria e Regione Sicilia, e che è incaricata della realizzazione dell’opera.
Innumerevoli dubbi tecnici persistono ancora e questo è uno dei motivi per cui non esiste il progetto definitivo e la sua presentazione continua ad essere rinviata! Eppure ci dicono che il 23 dicembre, 2 giorni prima di Natale, ci sarà la cerimonia della posa prima pietra.
Il Presidente del Consiglio ha annunciato la sua presenza a questa cerimonia che, però, suona molto come una presa in giro! Quelli che inizieranno il 23 dicembre saranno i lavori per lo spostamento del binario della ferrovia, e della stazione, della frazione Cannitello di Villa San Giovanni. Questa variante non ha niente a che fare con il ponte ed infatti era stata programmata e progettata a parte già nel 2006. Con il commissariamento “per la cancellazione degli ostacoli alla costruzione” questa opera è rientrata sotto l’ombrello delle opere a latere del Ponte pur rimanendo finanziato con fondi “altri”.
Tutto questo in una condizione territoriale devastante e desolante: a meno di tre mesi dalla tragica alluvione a Giampilieri e Scaletta Zanclea (ME); ad un anno dall’ondata di mal tempo che ha quasi “staccato” la Calabria del sud, e la Sicilia, dal resto d’Italia a causa di una frana che danneggò dei binari ferroviari, e dalle devastazioni che portò a diversi paesi della riviera jonica. In un territorio in cui, è ormai certo, sono distribuiti, nascosti e sotterrati a tonnellate (chissà quante) rifiuti pericolosi e forse anche radioattivi.
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