C'è chi pagherà volentieri 1,15 euro di pedaggio pur di vedere l'Arena di Verona dall'alto con vista sullo splendido centro storico. Meno contenti saranno quelli che per recarsi al lavoro dovranno pagare almeno 600 euro l'anno per la futura autostrada. Un serpente d'asfalto a due chilometri dall'Arena, a meno di un chilometro e mezzo dal Teatro Romano, a 950 metri dall’ospedale, in sopraelevata dentro il parco naturale del fiume Adige. Meglio di un ottovolante.
Il Passante Nord è diventato il cavallo di battaglia del sindaco leghista Flavio Tosi. Ma più che Passante sarà una vera autostrada in città; 13,2 chilometri, quattro corsie, più quelle di emergenza, quattro chilometri in galleria, 436 milioni di euro di costo, destinati ad aumentare, pedaggio obbligatorio, 50 anni di concessione, cinque anni di lavori.
E a pedaggio saranno tutte le tangenziali attorno alla città. Un modo per costringere i veronesi ad utilizzare i mezzi pubblici? Non proprio, perché l'auspicato filobus è stato tagliati dal ministro Tremonti nella Finanziaria in discussione in Parlamento. Soldi persi da Tosi poiché ha voluto cancellare la progettata tranvia della precedente giunta di centrosinistra. Dunque gli rimane solo l'autostrada che sarà costruita con un project financing, cioè con soldi privati.
Capofila del progetto è la società d'ingegneria Technital, assieme anche a Mazzi Costruzioni. Ed è stata proprio l'impresa Mazzi a finanziare nel 2008 la campagna elettorale di Tosi sindaco. Technital, invece, ha curaro la progettazione e diretto i lavori dell'autostrada Palermo-Messina, finita sotto inchiesta perché, secondo i magistrati, non sussistevano i requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione». C'era pure un raro esempio di rampa d'accesso in autostrada direttamente sulla corsia di sorpasso.
A Verona è l'università Carlo Cattaneo di Castellanza che prende a picconare l’infrastruttura. In sintesi: nessuna impresa può mettersi in questo affare solo per i pedaggi, perché dovrebbero essere così alti che nessuno la utilizzerebbe. La seconda mazzata arriva da uno studio dello stesso Comune. Con la nuova arteria ci sarà la riduzione del 19 per cento del trasporto pubblico, peggiorerà il tempo medio di spostamento, eumenteranno le zone congestionate, precisa Alberto Sperotto, presidente del comitato dei cittadini contro l'autostrada. Tuttavia i privati non fanno certo investimenti da 400 milioni per la bella faccia di Tosi. Le contropartite sono consistenti, visto che il solo pedaggio non vale l'investimento. Si sono, dunque, previste aree di compensazione. Vale a dire: l'ente pubblico espropria terreni e li cede gratuitamente al concessionario dell'autostrada. Finora sono sono stati previsti 150 mila mq di territorio, anche in zone pregiate e tutelate. Da espropriare per mano pubblica a meno di 10 euro al mq, potrebbero valere, nelle prossime aree edificabili, dai 700 ai mille euro al mq. Insomma: circa 130 milioni. E che business: parcheggi a pagamento, un albergo di 70 camere per l'ospedale di Borgo Trento, un autoparco per Tir con un albergo da cento camere, bar, ristorante, pompe di benzina.
Secondo i sostenitori, l'autostrada in città nasce, soprattutto, dalla necessità di decongestionare il quartiere di Veronetta. Un intento contraddittorio, poiché nella stessa zona si sta ampliando il vecchio ospedale di Borgo Trento, dove sono previste 32 sale operatorie e ora si scopre l'urgenza di reperire 3.600 posti auto. Insomma: ancora più traffico.
Tosi di piroette ne ha fatte parecchie. Due anni fa in campagna elettorale aveva dichiarato di volere una galleria di otto chilometri sul totale di 13 previsti e lontano dai centri abitati. In un mese sono state raccolte più di 7 mila firme per un referendum contro l’autostrada richiesto anche da Mario Giulio Schinaia, procuratore capo di Verona. Ma per Tosi il referendum è inutile. Mentre la febbre da asfalto sembra aver contagiato la Lega in Veneto.
Paolo Tessadri, l’Espresso
Il Passante Nord è diventato il cavallo di battaglia del sindaco leghista Flavio Tosi. Ma più che Passante sarà una vera autostrada in città; 13,2 chilometri, quattro corsie, più quelle di emergenza, quattro chilometri in galleria, 436 milioni di euro di costo, destinati ad aumentare, pedaggio obbligatorio, 50 anni di concessione, cinque anni di lavori.
E a pedaggio saranno tutte le tangenziali attorno alla città. Un modo per costringere i veronesi ad utilizzare i mezzi pubblici? Non proprio, perché l'auspicato filobus è stato tagliati dal ministro Tremonti nella Finanziaria in discussione in Parlamento. Soldi persi da Tosi poiché ha voluto cancellare la progettata tranvia della precedente giunta di centrosinistra. Dunque gli rimane solo l'autostrada che sarà costruita con un project financing, cioè con soldi privati.
Capofila del progetto è la società d'ingegneria Technital, assieme anche a Mazzi Costruzioni. Ed è stata proprio l'impresa Mazzi a finanziare nel 2008 la campagna elettorale di Tosi sindaco. Technital, invece, ha curaro la progettazione e diretto i lavori dell'autostrada Palermo-Messina, finita sotto inchiesta perché, secondo i magistrati, non sussistevano i requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione». C'era pure un raro esempio di rampa d'accesso in autostrada direttamente sulla corsia di sorpasso.
A Verona è l'università Carlo Cattaneo di Castellanza che prende a picconare l’infrastruttura. In sintesi: nessuna impresa può mettersi in questo affare solo per i pedaggi, perché dovrebbero essere così alti che nessuno la utilizzerebbe. La seconda mazzata arriva da uno studio dello stesso Comune. Con la nuova arteria ci sarà la riduzione del 19 per cento del trasporto pubblico, peggiorerà il tempo medio di spostamento, eumenteranno le zone congestionate, precisa Alberto Sperotto, presidente del comitato dei cittadini contro l'autostrada. Tuttavia i privati non fanno certo investimenti da 400 milioni per la bella faccia di Tosi. Le contropartite sono consistenti, visto che il solo pedaggio non vale l'investimento. Si sono, dunque, previste aree di compensazione. Vale a dire: l'ente pubblico espropria terreni e li cede gratuitamente al concessionario dell'autostrada. Finora sono sono stati previsti 150 mila mq di territorio, anche in zone pregiate e tutelate. Da espropriare per mano pubblica a meno di 10 euro al mq, potrebbero valere, nelle prossime aree edificabili, dai 700 ai mille euro al mq. Insomma: circa 130 milioni. E che business: parcheggi a pagamento, un albergo di 70 camere per l'ospedale di Borgo Trento, un autoparco per Tir con un albergo da cento camere, bar, ristorante, pompe di benzina.
Secondo i sostenitori, l'autostrada in città nasce, soprattutto, dalla necessità di decongestionare il quartiere di Veronetta. Un intento contraddittorio, poiché nella stessa zona si sta ampliando il vecchio ospedale di Borgo Trento, dove sono previste 32 sale operatorie e ora si scopre l'urgenza di reperire 3.600 posti auto. Insomma: ancora più traffico.
Tosi di piroette ne ha fatte parecchie. Due anni fa in campagna elettorale aveva dichiarato di volere una galleria di otto chilometri sul totale di 13 previsti e lontano dai centri abitati. In un mese sono state raccolte più di 7 mila firme per un referendum contro l’autostrada richiesto anche da Mario Giulio Schinaia, procuratore capo di Verona. Ma per Tosi il referendum è inutile. Mentre la febbre da asfalto sembra aver contagiato la Lega in Veneto.
Paolo Tessadri, l’Espresso
Lega, Tosi, Asfaltatori ,se esiste un inferno ci finirete dentro per l'eternità, immersi non nel ghiaccio come il conte Ugolino ma nell'asfalto bollente con il rullo compressore che vi passa sopra la testa. E tutto questo mentre i vostri figli e i figli dei vostri fgli vi insulteranno per aver mangiato e fatto pagare a loro il conto .
RispondiEliminaVoi espropriate i terreni ai legittimi propietari per regalarli ai grandi asfaltatori.
Vergngatevi!!
Quoto il commento sopra.. questi però non sanno cosa sia la vergogna purtroppo.
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