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05 novembre 2010

Inoltro posta. Meglio prevenire che curare

Cari amici Veneti,

sono un cittadino di uno di quei comitati che, da qualche tempo, sostengono nel Vicentino e nel Trevigiano la causa d’insostenibilità dell’opera Autostrada Pedemontana Veneta. La premessa è doverosa per correttezza verso i lettori ed evitare ipocrisie.

Nel nostro territorio, l’ultima settimana è stata vissuta tutta all’insegna della tragica alluvione che ha colpito aree del Vicentino, del Padovano, del Veronese, del Trevigiano. Sarebbe troppo facile, per me, utilizzare in modo strumentale quanto è accaduto ed è altrettanto troppo facile, per alcune importanti figure istituzionali, semplificare quanto è accaduto con la sola motivazione dell’eccezionale quantitativo d’acqua piovuto in 24/48 ore sul territorio. Il fatto è che la natura non manda preavviso alcuno delle sue manifestazioni e soprattutto gode di grande libertà!

Sono vicino a tutte quelle persone che in un modo o nell’altro hanno subito gli effetti distruttivi di questa alluvione ed anche disposto, per quanto mi è possibile, a dare loro una mano. Detto questo, credo che gli effetti disastrosi di quanto è accaduto non si debbano certo attribuire a: ritardi nell’allertà ai cittadini, a colpe di un’amministrazione di un colore politico piuttosto che di un altro, all’utilizzo degli stanziamenti regionali per il territorio in altre opere
piuttosto che alla manutenzione dei fiumi, etc. La matrice unica di quello che è accaduto in Veneto in quest’ultima settimana e che sta accadendo sempre più frequentemente nel territorio Italiano si chiama:

CEMENTIFICAZIONE ossia SACCHEGGIO e DEVASTAZIONE del TERRITORIO.

Pochi di noi si sono indignati in quest’ultimo decennio nel veder sorgere immense aree industriali ed artigianali, rimaste poi in molti casi disabitate, numerosissime aree residenziali, stipate di abitazioni, anch’esse rimaste spesso incompiute o successivamente rimaste vuote!
Ora è arrivato il momento delle strade: PASSANTE di MESTRE, VALDASTICO SUD, ed ora, l’AUTOSTRADA PEDEMONTANA VENETA, per molti tratti in trincea o comunque al di sotto del piano campagna (cioè conficcata nel terreno).

Ripeto, non vuol essere una riflessione strumentale, ma la terra Veneta (il terreno nudo e crudo) ha mandato un chiaro messaggio: non ce la fa più ad assorbire i grandi quantitativi d’acqua che si sversano perché è stato “OCCUPATO” dal Cemento. Non si tratta di uno slogan ambietalista e/o qualunquista; si tratta di un dato di fatto.
L’AUTOSTRADA PEDEMONTANA VENETA sembra un’opera importantissima in procinto di partire. RIFLETTIAMO, se dovesse essere un errore imperdonabile, quand’è fatta non si torna più indietro e l’acqua SALE!
Ora si può ancora prevenire; poi si dovrebbe curare. Credo che i cittadini colpiti oltre che negli affetti anche nel portafoglio da questa tremenda alluvione possano essere dei validi testimoni del ruggito della TERRA VENETA!

Alessandro Schiavo

Membro del CDST (Castelgomberto)
5 novembre 2010

1 commento:

  1. non c'è niente da fare.
    questi non si ravvedono, anzi.
    aspettiamoci a breve anche la valdastico nord.

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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!