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16 gennaio 2011

No TAV: si scalda la ‘valle che resiste’


(Susa) Newnotizie è presente sul territorio della Val di Susa con lo scopo di monitorare lo stato d’animo degli abitanti, che non hanno alcuna intenzione di arrendersi a un progetto ritenuto inutile e dannoso. “Si alla modernizzazione delle ferrovie esistenti ma un ‘no’ categorico allo spreco dell’Alta Velocità “ è il pensiero unanime.

I cittadini della Val di Susa chiedono l’arresto immediato di tutti i progetti in corso di linee TAV. “Da molto tempo” spiegano i rappresentanti No Tav “ abbiamo informato l’opinione pubblica circa l’impatto negativo e irreversibile derivante dalla costruzione di nuove linee ferroviarie TAV. In questa lotta ci crediamo e siamo uniti”.

Sempre più numerosi i gruppi No Tav su Facebook, tra cui l’agguerritissimo “Donne No Tav” che si dichiarano “pronte a tutto pur di difendere la loro terra, siamo le donne NO TAV”. La gente pare sempre più decisa a non mollare. I cittadini interessati e colpiti dal progetto non hanno intenzione di tirarsi indietro; si preannunciano giorni di resistenza che noi di Newnotizie seguiremo sul posto.

La marcia dell’11 dicembre, contro le ‘opere inutili’ si era conclusa a Susa con una serie di telefonate in diretta amplificate dall’altoparlante per suggellare il coordinamento della lotta contro tali opere. Sono fiduciosi gli organizzatori delle proteste “siamo abbastanza per rovesciare qualsiasi cantiere”, hanno dichiarato. Parole dure e decise che inducono a riflettere. Il 2011 sarà un anno decisivo e nel volto delle persone si legge la fierezza e la convinzione che nessuno riuscirà a sopraffarli.

Al fianco dei No Tav scende in campo anche l’A.N.P.I sez. Bussoleno, Foresto, Chianocco. Una mozione che comprende le Grandi Opere. Nel documento si legge: “i dati dimostrano la progressiva diminuzione di passeggeri e merci, la congruità della linea esistente, l'impossibilità di dirottare dalla strada il trasporto merci, il che si traduce nella sostanziale inutilità dell'opera; che inoltre, nel corso degli anni, sono emerse insuperabili criticità quali lo spropositato costo al chilometro, l'assenza di finanziamenti privati, persino la carenza di un reale e circostanziato progetto operativo, il che si traduce nella sostanziale non economicità dell'opera".

La sezione A.N.P.I. dichiara: "La politica delle grandi opere altro non è che l'occasione per alcune lobbies imprenditoriali d'appropriarsi d'enormi investimenti di soldi pubblici sottraendoli a interventi sociali quali lavoro, istruzione, cultura, vivibilità, provocando nel contempo pesantissimi impatti ambientali -accusa anche la politica delle grandi opere - questo tipo di politica è solo l’occasione per alcune lobbies imprenditoriali d’appropriarsi d’enormi investimenti di soldi pubblici sottraendoli a interventi sociali quali lavoro, istruzione, cultura, vivibilità, provocando nel contempo pesantissimi impatti ambientali”.

Siamo solo all’inizio di una partita che entra nel vivo. Entro la fine di gennaio dovrebbero iniziare i lavori del tunnel di Chiomonte e la Valsusa sarà militarizzata con uno schieramento di poliziotti. Si prevede che migliaia di abitanti delle zone, aderenti ai movimenti No TAV, non staranno con le mani in mano mentre la meravigliosa valle verrà violentata.

Dalla Val di Susa

Cosmo de La Fuente

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