Oggi, più di metà di quel territorio può essere, da subito, aperto ai vicentini. Ma c’è chi vuol impedire quest’apertura e mantenere il filo spinato intorno all’area. E quel qualcuno porta le insegne del Carroccio che, a quanto si dice, a Roma sta facendo il diavolo a quattro pur di impedire la firma di cessione dell’area dal Governo al Comune. Per rafforzare le proprie argomentazioni, hanno preso a pretesto l’alluvione che ha devastato Vicenza pochi mesi fa: propongono di costruire i capannoni, le officine e l’eliporto per la Protezione Civile: così potranno montare sui gommoni che soccorreranno i vicentini alla prossima inondazione e farsi un po’ di campagna elettorale.
Nel frattempo, i famosi fondi che avrebbero dovuto garantire le fantomatiche “compensazioni” si sono volatilizzati; il governo che la Lega Nord rivendica come il proprio, infatti, farà pagare ai cittadini anche la realizzazione del raccordo Ederle - Dal Molin, che, se realizzato, servirà soltanto ai mezzi a stelle e strisce. Forse, è il frutto del federalismo fiscale: a ognuno le sue spese; e a noi, che ci tocca ospitare i soldati statunitensi, anche quelle del nostro poco gradito ospite.
Insomma, “paròni a casa nostra” non è che uno slogan dietro il quale nascondere i soliti affari, le solite lobby, i soliti accordi. Quelli da prima repubblica, per intenderci, che il partito di Umberto Bossi pretende di aver seppellito. Peccato per la città berica; se non ci fosse stata, forse, questa realtà sarebbe stata meno visibile. E invece, proprio a Vicenza la Lega Nord (con il Ministro Maroni) ha schierato blindati e manganelli contro chi vuole democrazia e autodeterminazione; ha favorito la sottrazione ai vicentini di importanti parti del territorio locale; ha permesso che tutte le promesse fatte per mettere a tacere le proteste cittadine fossero disattese; e, soprattutto, ha fatto e fa di tutto per impedire che le rivendicazioni delle mobilitazioni locali trovino concretizzazione. Sarebbe troppo, per i ladroni a casa nostra.
domenica 27 febbraio 2011
A Roma la Lega Nord sta facendo pressioni politiche per impedire la cessione dell’area del Parco della Pace alla comunità vicentina e aprire la strada alla cementificazione dell’area.
Domenica 6 marzo alle 17.00 al Presidio Permanente assemblea straordinaria per discutere le prossime iniziative di mobilitazione.
Il Parco della Pace è un diritto conquistato dalla città a da quanti la abitano: la Lega Nord vuole calpestarlo e si getta ai piedi del governo per impedirlo. Mobilitiamoci!
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!