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11 marzo 2011

Pedemontana, il casello blocca 12 milioni di mq

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Un documento (link) prodotto da CDST AV-MALO 20 febbraio 2011

"Una norma del piano regionale che non è ancora stato approvato, dice che nelle aree con raggio di due Km dai caselli e dalle intersezioni della viabilità primaria, sono possibili i cosiddetti progetti strategici concordati con la Regione. Quindi, se si considerano solo i 17 caselli, potenzialmente la Pedemontana potrebbe cementificare circa duecento milioni di metri quadri di territorio.
Bisogna opporsi con forza a tali assurdi progetti!"

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dal Giornale di Vicenza 11.03.11
nella foto la zona dove passerà il raccordo della Pedemontana

MALO. L'opposizione chiede la salvaguardia di una vasta zona agricola. La Regione ha inserito nel PTRC un'area che tocca pure i Comuni di Isola e Villaverla. Una mozione «contro possibili speculazioni»

Un "progetto strategico"
che potenzialmente può bloccare un'area di 12 milioni e mezzo di metri quadrati attorno al futuro casello di San Tomio della superstrada Pedemontana.

Secondo il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, l'area che dalla ex Deimos lungo la provinciale 46 va fino quasi alla chiesa di Isola Vicentina, e da Monte Palazzo si estende sino oltre il torrente Timonchio, nel territorio comunale di Villaverla, può essere pianificato a discrezione della Giunta regionale, essendo appunto compreso nel raggio di due km dal casello.

Il gruppo consiliare "Malo insieme" ha presentato una mozione in cui chiede all'Amministrazione comunale di attivarsi per scongiurare i pericoli derivanti da eventuali destinazioni d'uso, come spiega la capogruppo Eva Biotto: «Siamo preoccupati per le possibili ricadute sul nostro territorio. Temiamo che l'area venga sottratta al governo dei cittadini maladensi per diventare oggetto di speculazione immobiliare, passando da prevalentemente agricola ad area commerciale o produttiva. Chiediamo che ogni eventuale progetto regionale sul territorio maladense sia concordatopreventivamente con la realtà locale e che i cittadini vengano adeguatamente informati su ogni trasformazione».
Il sindaco Antonio Antoniazzi fa il quadro della situazione: «È vero che la programmazione regionale di grandi strutture di vendita e di individuazione di aree a scopo commerciale e produttivo in genere in prossimità delle arterie è assoggettata urbanisticamente al PTRC regionale, consentendo al Comune solo una consultazione di merito. È però altrettanto vero che il PTRC veneto contiene criteri che obbligano alla preventiva sostenibilità ambientale di strutture ricettive a grande scala, come quella ipotizzata nella mozione. Quindi in ogni caso la eventuale proposta che dovesse venire presentata alla Regione bypassando il Comune dovrebbe rispettare tutti i requisiti di impatto ambientale, di accessibilità, di inserimento nel paesaggio».

Una soglia non facile da superare ma dalle parole del primo cittadino si intuisce che il pericolo, seppure in là nel tempo e vincolato a regole, esiste.


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