Domenica 3 luglio giornata importante, faticosa e densa di avvenimentii per gli oltre cento vicentini accorsi in Valdisusa a portare solidarietà e condivisione, anzi comunione di intenti e di sentimenti agli oramai storici compagni e fratelli del movimento che si batte contro la Tav. Lunedì 4 luglio, sarà un caso oppure una coincidenza ma nel giorno anniversario di un'altra manifestazione, quella contro l'oramai eretta base usa di Vicenza, indetta allora per difenedere la dignità e l'indipendenza di una comunità anch'essa sopraffatta e sfregiata da forze e ragioni o inganni superiori e imperscrutabili, bene ora come allora apri ed ascolti giornali e telegiornali del giorno dopo e i veri responsabili delle evidenti ed enormi distruzioni e agrressioni diventano i manifestanti, anzi i black bloc: il nuovo fantasma che come quello del comunismo si aggira per l'Europa, partecipa a tutte le manifestazioni è la causa di tutte le violenze e distruzioni e quindi va combattuto con ogni mezzo necessario.
Così la Repubblica sospende il suo mantra antberlusconiano e attacca i violenti antagonisti. Napolitano perde l'aplomb istituzionale e chiede massima fermezza contro "inaudite azioni agressive" e così via da sinistra verso destra. Perfino Vendola balbetta e Grillo si rimangia quello che ha urlato al comizio di domenica giù alla centrale idroelettrica di Chiomonte, ritira la qualifica di eroi assegnata ai manifestanti per assegnarla solo a quelli buoni.
Pagine su pagine di resoconti, di dichiarazioni contro i violenti arrivati da tutta europa, chi con maschere a gas che nemmeno le forze dell'ordine possiedono, che lanciano l'ammoniaca contro i poliziotti, ecc ecc...
Torniamo invece in Val di susa. Anzi torniamo sulle corriere partite ebbene si da Vicenza alle tre di notte e piene di donne uomini e ragazzi che si sono pagati il viaggio, portati i panini e l'acqua ma senza l'ammoniaca, nessun bastone e nemmeno le bandiere con grande disappunto di Arnaldo che va per i settanta ma non manca mai agli appuntamenti fatidici della storia! niente bottiglie molotov ma nemmeno di vino perchè fa un gran caldo invece molta cioccolata che arriva dalla svizzera e Giorgio che va oltre gli anta non può più mangiare e perfino una gran torta fatta dalle donne del presidio di cui non si può dire ovviamente l'età ma apprezzata da tutti, anche dai giovani che cantano e urlano per i primi dieci minuti e poi crollano sfiniti per la lunga notte bianca.
Quando arriviamo quasi ci stupiamo per gli applausi e i commenti e le domande che molti ci rivolgono: come va a Vicenza, cosa fate, c'è ancora il presidio? ecc. il nodalmolin evoca ancora passione; ma non c'è tempo per ricordi e commozioni perchè i cortei partono ed ognuno sceglie quale strada percorrere. La maggior parte di noi scende lungo i tornanti della montagna assieme ai sindaci e alla popolazione della valle, i più giovani e anche di mezza età più allenati o sconsiderati salgono a gambe nude e a mani vuote per i sentieri e i boschi della valle. Sembra una divisione dei compiti, una maniera per separare pratiche e modi e alla fine magari le responsabilità. Ma non è così perche se i più giovani arrivano dall'alto a ridosso della recinzione del cantiere presidiato come una base militare, gli altri meno giovani invadono il prato davanti alla centrale idroelettrica, porta d'accesso al cantiere, dove ci si ferma a mangiare e riposare, si ascoltano gli interventi di Perino e Grillo ma poi si è tutti coinvolti nei contrapposti scontri fra chi armato di tutto punto lancia ogni ben di dio (lacrimogeni, pallottole di gomma, getti potenti di acqua) è ben protetto da scudi e caschi ed utilizza perfino gli escavatori per rimuovere gli ostacoli che trova sulla strada e gli altri che mezzi nudi lanciano sassi e rilanciano indietro i lacrimogeni. Per ore in mezzo al fumo sudati e stanchi morti abbiamo con la popolazione della valle sostenuto e parteggiato per chì oltre essere più debole e disarmato ci sembrava stare dalla parte della ragione e della verità e non ci sembravano le forze dell'ordine e nemmeno i giornali e i telegiornali e tutti i partiti e i politici che cappeggiati da Napolitano si sono ritrovati ancora una volta tutti uniti tutti in coro ad intonare la solita litania, quella vista e sentita a Genova giusto dieci anni fa, altro anniversario emblematico, ma che risale nei secoli, fino a Bava beccaris che prendeva a cannonate i dimostranti e alla Comune di parigi per non arrivare a spartacus! da una parte sempre i proletari, i teppisti gli anarchici i black bloc, dall'altra sempre i borghesi i generali, gli sbirri e i presidenti. Di questo si parlava in corriera al rientro prima di crollare tutti addormentati sui sedili ed arrivare a vicenza di nuovo a notte fonda con Arnaldo che ci sveglia di soprassalto urlando: tutti a genova il 20 luglio prossimo.
Enrico 4 luglio 2011
Così la Repubblica sospende il suo mantra antberlusconiano e attacca i violenti antagonisti. Napolitano perde l'aplomb istituzionale e chiede massima fermezza contro "inaudite azioni agressive" e così via da sinistra verso destra. Perfino Vendola balbetta e Grillo si rimangia quello che ha urlato al comizio di domenica giù alla centrale idroelettrica di Chiomonte, ritira la qualifica di eroi assegnata ai manifestanti per assegnarla solo a quelli buoni.
Pagine su pagine di resoconti, di dichiarazioni contro i violenti arrivati da tutta europa, chi con maschere a gas che nemmeno le forze dell'ordine possiedono, che lanciano l'ammoniaca contro i poliziotti, ecc ecc...
Torniamo invece in Val di susa. Anzi torniamo sulle corriere partite ebbene si da Vicenza alle tre di notte e piene di donne uomini e ragazzi che si sono pagati il viaggio, portati i panini e l'acqua ma senza l'ammoniaca, nessun bastone e nemmeno le bandiere con grande disappunto di Arnaldo che va per i settanta ma non manca mai agli appuntamenti fatidici della storia! niente bottiglie molotov ma nemmeno di vino perchè fa un gran caldo invece molta cioccolata che arriva dalla svizzera e Giorgio che va oltre gli anta non può più mangiare e perfino una gran torta fatta dalle donne del presidio di cui non si può dire ovviamente l'età ma apprezzata da tutti, anche dai giovani che cantano e urlano per i primi dieci minuti e poi crollano sfiniti per la lunga notte bianca.
Quando arriviamo quasi ci stupiamo per gli applausi e i commenti e le domande che molti ci rivolgono: come va a Vicenza, cosa fate, c'è ancora il presidio? ecc. il nodalmolin evoca ancora passione; ma non c'è tempo per ricordi e commozioni perchè i cortei partono ed ognuno sceglie quale strada percorrere. La maggior parte di noi scende lungo i tornanti della montagna assieme ai sindaci e alla popolazione della valle, i più giovani e anche di mezza età più allenati o sconsiderati salgono a gambe nude e a mani vuote per i sentieri e i boschi della valle. Sembra una divisione dei compiti, una maniera per separare pratiche e modi e alla fine magari le responsabilità. Ma non è così perche se i più giovani arrivano dall'alto a ridosso della recinzione del cantiere presidiato come una base militare, gli altri meno giovani invadono il prato davanti alla centrale idroelettrica, porta d'accesso al cantiere, dove ci si ferma a mangiare e riposare, si ascoltano gli interventi di Perino e Grillo ma poi si è tutti coinvolti nei contrapposti scontri fra chi armato di tutto punto lancia ogni ben di dio (lacrimogeni, pallottole di gomma, getti potenti di acqua) è ben protetto da scudi e caschi ed utilizza perfino gli escavatori per rimuovere gli ostacoli che trova sulla strada e gli altri che mezzi nudi lanciano sassi e rilanciano indietro i lacrimogeni. Per ore in mezzo al fumo sudati e stanchi morti abbiamo con la popolazione della valle sostenuto e parteggiato per chì oltre essere più debole e disarmato ci sembrava stare dalla parte della ragione e della verità e non ci sembravano le forze dell'ordine e nemmeno i giornali e i telegiornali e tutti i partiti e i politici che cappeggiati da Napolitano si sono ritrovati ancora una volta tutti uniti tutti in coro ad intonare la solita litania, quella vista e sentita a Genova giusto dieci anni fa, altro anniversario emblematico, ma che risale nei secoli, fino a Bava beccaris che prendeva a cannonate i dimostranti e alla Comune di parigi per non arrivare a spartacus! da una parte sempre i proletari, i teppisti gli anarchici i black bloc, dall'altra sempre i borghesi i generali, gli sbirri e i presidenti. Di questo si parlava in corriera al rientro prima di crollare tutti addormentati sui sedili ed arrivare a vicenza di nuovo a notte fonda con Arnaldo che ci sveglia di soprassalto urlando: tutti a genova il 20 luglio prossimo.
Enrico 4 luglio 2011
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!