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27 marzo 2013

Pedemontana veneta closing e PEF slittano in estate

Per autostrada Pedemontana lombarda si apre l’occasione di poter rimodulare il piano economico-finanziario a causa «della grave crisi economica». Lo sostiene l’Autorità di Vigilanza «a determinate condizioni» in riferimento alla rimodulazione dei fondi pubblici dell’autostrada, anche se la concessione è già stata stipulata.
E in Veneto? «La cosa non ci riguarda – spiega il direttore tecnico dell’opera per il Consorzio SIS, Giovanni Salvatore D’Agostino che precisa, sul closing bancario, – nulla è cambiato rispetto qualche mese fa».

«Grossi problemi non ce ne sono – aggiunge D’Agostino - dobbiamo chiudere prima il progetto e miriamo a farlo entro l’estate, poi andiamo alla chiusura anche con le Banche. I lavori stanno proseguendo regolarmente, stiamo andando avanti con l’equity».

La concessione rimodulata «causa crisi» potrebbe essere un precedente non da poco. Il tutto legato alle «difficoltà a ottenere i finanziamenti o ad attivare i prefinanziamenti da parte del general contractor». Ma i lavori in Veneto proseguono «senza problemi» dice D’Agostino che supervisiona da febbraio anche il secondo lotto dell’infrastruttura la cui prima pietra è stata posata a novembre 2011.

I costi del progetto definitivo sono tuttavia oggi superiori al preliminare di 200 milioni di euro (2,15 miliardi) «legati – diceva il commissario Silvano Vernizzi a ilnordest.eu il 4 febbraio scorso - al raccoglimento delle richieste dei Comuni in sede di conferenza dei servizi per maggiori-gallerie e trincee. Spero che il PIano economico e finanziario venga definito entro febbraio-marzo. Poi il concessionario andrà dalle banche» chiudeva.
Ma così non è stato e oggi lo conferma D’agostino.

Quanto invece alla vicenda Pedemontana veneta Spa, la società promotrice dell'infrastruttura (dove figuravano anche Piergiorgio Baita e Claudia Minutillo) che però non era divenuta concessionaria e che, dopo aver perso la gara per il project financing della superstrada, ha chiesto il rimborso dei 7,5 milioni sostenuti per la realizzazione del progetto, D’Agostino precisa che anche qui passi in avanti non se ne son fatti: «Stiamo risolvendo tra di noi, abbiamo chiesto i giustificativi per capire se la cifra era congrua. Ma noi siamo sulle nostre posizioni loro sulle loro» chiude.

I nomi di Baita e della stessa Claudia Minutillo legate alla vicenda Pedemontana Spa, società pubblica nata nel 2002 «per promuovere la costruzione della strada con lo stesso nome» e trasformata, nel 2005, in società a maggioranza privata sono ben presenti nel libro «I Padroni del Veneto» di Renzo Mazzaro.
«La storia di questa società - osserva Mazzaro - è complicata come un romanzo giallo, perché l'obiettivo reale dei soci non è solo promuovere la costruzione ma farsi assegnare la concessione».
Quel progetto - a cui mancò la concessione nonostante i propositi - e di cui oggi si chiede il rimborso fu stato presentato alla Regione Veneto nel 2003.

Oggi intanto l'eurodeputato Andrea Zanoni ha chiesto alla Commissione europea di aprire un'indagine sul corpo del contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione della Superstrada Pedemontana Veneta che potrebbe violare la direttiva 2004/18/CE sulle «procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi» per la clausola che prevede una compensazione economica da parte della Regione Veneto alla ditta costruttrice in caso di volume di traffico, e quindi di pedaggi, insufficiente. «Alla Società Superstrada Pedemontana Veneta è stato fatto un regalo spropositato con i soldi dei cittadini, che si troveranno a pagare  nel caso non ci sia abbastanza traffico, un vero e proprio paradosso». 

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