Noi siamo per il pragmatismo.
Crediamo che ci siano molteplici validi mezzi per raggiungere l'obbiettivo.
Crediamo che a seconda delle circostanze e delle situazioni, si debba usare il mezzo più adatto per avvicinarsi al punto di arrivo.
In questi anni, nella nostra lotta contro la SPV, abbiamo praticato diverse strade:
informazione,
sensibilizzazione,
ricorsi legali,
interventi in diverse sedi amministrative (i.e. Regione e Ministero per l'Ambiente)
interrogazioni e mozioni nei Consigli Comunali,
osservazioni tecniche puntuali,
pressione su politici locali, nazionali ed europei,
osservazione diretta del territorio,
controinformazione (assemblee pubbliche, blog, social media),
mobilitazioni,
raccolte di firme,
manifestazioni,
azioni dimostrative,
costruzione di reti collaborative con soggetti sociali compatibili.
Mai abbiamo pensato di avere la verità in tasca, né che esistesse una sola via.
Però, è vero, abbiamo sempre convintamente sostenuto che non vogliamo autostrade alternative, bensì alternative alle autostrade, abbiamo sostenuto una posizione contraria alla SPV, abbiamo detto sempre NO Pedemontana.
I sapienti, i grandi esperti di mobilità, di fini politici, ci hanno detto e ripetuto che con il nostro NO (Pedemontana) non avremmo raggiunto nessun risultato, che occorreva dire NI per cercare di ottenere concessioni e miglioramenti o progetti diversi per un' autostrada diversa.
Insomma, per combattere l'opera avremmo dovuto accettare l'opera.
E infatti, costoro hanno detto spesso NI.
E poi hanno cambiato idea e detto SI (proponendo un loro progetto "alternativo" che di fatto legittima la SPV), per poi tornare a dire NI (sconfessando il progetto di cui sopra).
Il tutto, sempre cercando a forza di gomitate nello stomaco altrui, di essere sotto i riflettori, chè la notorietà male non fa, e, non si sa mai, coi tempi che corrono e il "mi piace" dei supporter, magari un posto, non diciamo da deputato, ma un posticino caldo in cui ficcarsi, lo si trova.
Nel frattempo, mentre alcuni vanno a farsi prolissamente ricevere (e fotografare e riprendere in video) in Regione, il lotto 2A e 2C tra Villaverla e Bassano vanno avanti a spron battuto, la Regione Veneto riceve 180 mln di euro di finanziamento statale "pro pedemontana" per il 2013 (che sommati ai 173 iniziali fanno 353 mln. alla faccia dell'esborso pubblico che sarebbe dovuto essere praticamente nullo).
A questi strateghi della politica vorremmo chiedere se, dopo averci criticato e combattuto, dopo aver copiato nostre iniziative e idee, utilizzato la nostra firma a sbafo (e financo il logo) sono contenti dei risultati nulli che hanno ottenuto o se magari un'immersione in una vasca da bagno di umiltà non si addica al momento.
Siamo convinti che, prima o poi, nella corrente del fiume, vedremo passare il cadavere di questo modello di sviluppo e della SPV.
Allora, finalmente, potremo, come Cincinnato, tornare ai nostri campi.
Ma non sarà merito dei NI.
Crediamo che ci siano molteplici validi mezzi per raggiungere l'obbiettivo.
Crediamo che a seconda delle circostanze e delle situazioni, si debba usare il mezzo più adatto per avvicinarsi al punto di arrivo.
In questi anni, nella nostra lotta contro la SPV, abbiamo praticato diverse strade:
informazione,
sensibilizzazione,
ricorsi legali,
interventi in diverse sedi amministrative (i.e. Regione e Ministero per l'Ambiente)
interrogazioni e mozioni nei Consigli Comunali,
osservazioni tecniche puntuali,
pressione su politici locali, nazionali ed europei,
osservazione diretta del territorio,
controinformazione (assemblee pubbliche, blog, social media),
mobilitazioni,
raccolte di firme,
manifestazioni,
azioni dimostrative,
costruzione di reti collaborative con soggetti sociali compatibili.
Mai abbiamo pensato di avere la verità in tasca, né che esistesse una sola via.
Però, è vero, abbiamo sempre convintamente sostenuto che non vogliamo autostrade alternative, bensì alternative alle autostrade, abbiamo sostenuto una posizione contraria alla SPV, abbiamo detto sempre NO Pedemontana.
I sapienti, i grandi esperti di mobilità, di fini politici, ci hanno detto e ripetuto che con il nostro NO (Pedemontana) non avremmo raggiunto nessun risultato, che occorreva dire NI per cercare di ottenere concessioni e miglioramenti o progetti diversi per un' autostrada diversa.
Insomma, per combattere l'opera avremmo dovuto accettare l'opera.
E infatti, costoro hanno detto spesso NI.
E poi hanno cambiato idea e detto SI (proponendo un loro progetto "alternativo" che di fatto legittima la SPV), per poi tornare a dire NI (sconfessando il progetto di cui sopra).
Il tutto, sempre cercando a forza di gomitate nello stomaco altrui, di essere sotto i riflettori, chè la notorietà male non fa, e, non si sa mai, coi tempi che corrono e il "mi piace" dei supporter, magari un posto, non diciamo da deputato, ma un posticino caldo in cui ficcarsi, lo si trova.
Nel frattempo, mentre alcuni vanno a farsi prolissamente ricevere (e fotografare e riprendere in video) in Regione, il lotto 2A e 2C tra Villaverla e Bassano vanno avanti a spron battuto, la Regione Veneto riceve 180 mln di euro di finanziamento statale "pro pedemontana" per il 2013 (che sommati ai 173 iniziali fanno 353 mln. alla faccia dell'esborso pubblico che sarebbe dovuto essere praticamente nullo).
A questi strateghi della politica vorremmo chiedere se, dopo averci criticato e combattuto, dopo aver copiato nostre iniziative e idee, utilizzato la nostra firma a sbafo (e financo il logo) sono contenti dei risultati nulli che hanno ottenuto o se magari un'immersione in una vasca da bagno di umiltà non si addica al momento.
Siamo convinti che, prima o poi, nella corrente del fiume, vedremo passare il cadavere di questo modello di sviluppo e della SPV.
Allora, finalmente, potremo, come Cincinnato, tornare ai nostri campi.
Ma non sarà merito dei NI.
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