GRANDI OPERE. La Regione in attesa del nuovo decreto governativo
Sono gli extra-costi dovuti alle richieste dei sindaci Permetterebbero di chiudere il quadro finanziario
04/07/2013
La Regione è in attesa del decreto del Consiglio dei Ministri che
stabilirà la cifra destinata alla Pedemontana «per consentire la
continuità del cantiere». Quello che era noto, fin da dalla serata del
15 giugno quando il Governo approvò il “decreto fare” con le misure per
il rilancio economico del Paese, era che l'asse autostradale della
Pedemontana veneta era inserito nel provvedimento, in cui figurava la
destinazione di un fondo di 2,03 miliardi per la prosecuzione di opere
stradali o l'avvio di nuovi cantieri.
Ad oggi non si conosce ancora
quanto il Governo stanzierà di nuovo per la realizzazione dei 94
chilometri della superstrada a pedaggio realizzata in project financing
da Montebello Vicentino a Spresiano nel Trevigiano. Ma emerge quanto ha
chiesto la Regione al Governo: 330 milioni di euro. In pratica quasi il
doppio del finanziamento pubblico già destinato all'arteria e fissato in
170 milioni, di cui una trentina già erogati tramite la Regione al
concessionario italo spagnolo Sis che sta realizzando l'opera.
Concessionario che di recente, pur proseguendo con i lavori, aveva
denunciato una certa sofferenza economica per la difficoltà a vedersi
erogati i mutui bancari a causa della mancata approvazione del Pef,
Piano economico e finanziario.
IL DECRETO. La cifra chiesta dalla
Regione ammonta appunto a 330 milioni. Non è un numero casuale. Si
tratta in buona sostanza della differenza tra i costi risultati dal
progetto preliminare pari a 1,809 miliardi e quelli del definitivo
lievitati a 2,130 miliardi, maggiorazione come è stato a più riprese
evidenziato dovuta dalle richieste di opere accessorie da parte dei
sindaci per attutire il passaggio dell'arteria sul territorio. Le
risorse mancanti alla realizzazione definitiva dell'arteria tengono
ancora in scacco l'approvazione del piano economico finanziario della
Regione e di conseguenza tengono legati i cordoni delle banche. A
sorpresa 15 giorni fa il decreto del Governo ha dedicato un capitolo
alle infrastrutture con un fondo sblocca-cantieri in cui è stata
inserita anche la Pedemontana veneta.
I TEMPI. Quando verrà approvato
l'ulteriore decreto e quale sarà la somma indicata per la Pedemontana
non è al momento ancora noto. «Presumiamo in tempi brevi - riferisce il
commissario governativo per la realizzazione dell'opera, il dirigente
regionale Silvano Vernizzi - la condizione è che i progetti esecutivi
siano conclusi a fine anno, quindi si presume che la cifra sia concessa
in tempi brevi, magari a luglio, forse a settembre, comunque entro fine
anno». La previsione è tutto cassa, sul quantum non c'è ancora
indicazione. «Vedremo se la cifra richiesta ci sarà concessa - aveva
peraltro già detto Vernizzi - ma se anche sarà minore troveremo il modo
di chiudere il quadro finanziario.
DEFISCALIZZAZIONE. Più difficile
sembra a questo punto percorrere la strada della defiscalizzazione, la
soluzione tecnica a cui si stava lavorando in questi mesi consentita da
un provvedimento del precedente Governo Monti: permettere in buona
sostanza al Consorzio Sis, una volta terminata l'opera, di non versare
allo Stato l'Iva sui pedaggi introitati, ma di mantenerla in cassa
recuperando così i maggiori costi sostenuti nella fase di realizzazione
dell'opera. Più concreto questo finanziamento governativo, soldoni tondi
e diretti «per consentire la continuità dei cantieri in corso». La
Regione ha puntato al massimo per coprire la differenza mancante e
sbloccare in modo definitivo l'opera. Ora attende.
Nessun commento:
Posta un commento
Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!