Siamo arrivati a
fine anno e alcune voci ci riferiscono di una dichiarazione del commissario
Vernizzi secondo la quale il giorno 23.12.2013 sarebbero state approvate le
parti mancanti del progetto esecutivo della SPV.
Ci aspettiamo quindi che
domani 31.12.2013, la stampa locale
lanci in pompa magna l’ennesimo comunicato-notizia dell’avvenuta approvazione.
Ci aspettiamo titoloni e (al solito) toni trionfalistici e dichiarazioni da battaglia del grano, da parte del trio Zaia,
Vernizzi, Chisso: “La stagione del fare”, “le magnifiche sorti”, “opportunità
di sviluppo”, “rilancio dell’economia”, “la crescita”, eccetera eccetera.
Tutto buono per
convincere i lettori-elettori di essere in mani capaci ed esperte (vedi nostro post dilettanti allo sbaraglio).
La classe politica
veneta marcia unita e sorridente verso un futuro radioso.
La realtà è
un’altra: il muro non è così compatto come sembra.
Di fatto ad oggi
il denaro, quello vero e ”pesante”, di cui si ha certezza, è quello pubblico.
Stiamo parlando di
614.910.000 euro totali dei quali,
370.000.000 verranno erogati nei prossimi tre anni se e solo se sarà approvato (come riportato
nelle precedenti righe) il progetto esecutivo entro domani.
Ma ci sono un
paio di variabili nuove, non immaginabili fino a qualche tempo fa, che spingono
alcuni, anche nell’amministrazione e nei luoghi del potere regionale a
riflettere ed interrogarsi: la virulenza e la durata della crisi e la
situazione finanziaria pubblica e privata (del concessionario SIS).
Dietro la facciata trionfalistica, i denari promessi
infatti e soprattutto quelli in arrivo nel 2014 (20,5 milioni),
permetteranno a malapena di tenere
aperti i cantieri, non certo di affrontare opere quali la galleria
Malo-Castelgomberto e l’intero Lotto 1 che da solo si mangia poco meno di metà del costo totale.
Fonti di gossip
ci dicono che, in vino veritas, questa situazione è stata ammessa in pubblico da un noto personaggio che muove alcune importanti leve
dell’amministrazione pubblica e che siede nel consiglio d’amministrazione di una delle
maggiori società venete che si occupano di viabilità.
Secondo questi
rumors, sembrerebbe che il problema reale oggi non sia più realizzare la SPV ad
ogni costo, bensì trovare una via d’uscita che accontenti il concessionario
senza pagamento di penali capestro e
permetta ai prodi componenti della sacra trimurti (citati poco sopra) di
salvare la faccia e la carega (e, aggiungiamo noi ma non lo auguriamo ovviamente, magari stornare una parte del denaro pubblico su opere diverse e più spendibili per il consenso...)
Domani è un altro giorno: vedremo.
E soprattutto BUONA FINE!
buon inizio!
RispondiEliminain alcuni casi, è meglio che l'inizio non cominci mai
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