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30 dicembre 2013

Crepe nel muro Koreano

Siamo arrivati a fine anno e alcune voci ci riferiscono di una dichiarazione del commissario Vernizzi secondo la quale il giorno 23.12.2013 sarebbero state approvate le parti mancanti del progetto esecutivo della SPV.
Ci aspettiamo quindi che domani  31.12.2013, la stampa locale lanci in pompa magna l’ennesimo comunicato-notizia dell’avvenuta approvazione.
Ci aspettiamo titoloni e (al solito) toni trionfalistici e dichiarazioni da battaglia del grano, da parte del trio Zaia, Vernizzi, Chisso: “La stagione del fare”, “le magnifiche sorti”, “opportunità di sviluppo”, “rilancio dell’economia”, “la crescita”,  eccetera eccetera.

Tutto buono per convincere i lettori-elettori di essere in mani capaci ed esperte (vedi nostro post dilettanti allo sbaraglio).
La classe politica veneta marcia unita e sorridente verso un futuro radioso.

La realtà è un’altra: il muro non è così compatto come sembra.
Di fatto ad oggi il denaro, quello vero e ”pesante”, di cui si ha certezza,  è quello pubblico.
Stiamo parlando di 614.910.000 euro totali  dei quali, 370.000.000 verranno erogati nei prossimi tre anni se e solo se sarà approvato (come riportato nelle precedenti righe) il progetto esecutivo entro domani.

Ma ci sono un paio di variabili nuove, non immaginabili fino a qualche tempo fa, che spingono alcuni, anche nell’amministrazione e nei luoghi del potere regionale a riflettere ed interrogarsi:  la virulenza e la durata della crisi e la situazione finanziaria pubblica e privata (del concessionario SIS).
Dietro la facciata trionfalistica, i denari promessi infatti e soprattutto quelli in arrivo nel 2014 (20,5 milioni), permetteranno  a malapena di tenere aperti i cantieri, non certo di affrontare opere quali la galleria Malo-Castelgomberto e l’intero Lotto 1 che da solo si mangia poco meno di  metà del costo totale.
Fonti di gossip ci dicono che, in vino veritas, questa situazione  è stata ammessa in pubblico da un noto personaggio che muove alcune importanti leve dell’amministrazione pubblica e che siede nel consiglio d’amministrazione di una delle maggiori società venete che si occupano di viabilità.

Secondo questi rumors, sembrerebbe che il problema reale oggi non sia più realizzare la SPV ad ogni costo, bensì trovare una via d’uscita che accontenti il concessionario senza pagamento di penali capestro  e permetta ai prodi componenti della sacra trimurti (citati poco sopra) di salvare la faccia e la carega (e, aggiungiamo noi ma non lo auguriamo ovviamente, magari stornare una parte del denaro pubblico su opere diverse e più spendibili per il consenso...)
Domani è un altro giorno: vedremo.

E soprattutto BUONA FINE!

2 commenti:

Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!