Abbiamo visto.
Abbiamo visto coi
nostri occhi, anziani seduti sui campi coltivati da una vita, mentre con
arroganza i “tecnici”, autorizzati dal potere politico regionale, ne notificavano
l’entrata in possesso.
Li abbiamo visti
firmare, spinti dai figli o dai nipoti e alla fine alzarsi e tornarsene verso
casa.
Abbiamo visto
altri proprietari firmare, non convinti in cuor loro, ma dalle parole di SIS e Coldiretti
che di comune accordo hanno cercato di far trovare ai “tecnici” resistenza zero
in loco.
E invece...
Invece resistenza
c’è stata, eccome!
Questa mattina a Malo,
i tecnici mandati dal general contractor S.I.S. che coordina la costruzione
dell’Autostrada Pedemontana Veneta su mandato del Commissario Straordinario all’emergenza
tra i comuni di Vicenza e Treviso Ing. Silvano Vernizzi, ha trovato sul campo noi
attivisti che da sempre ci battiamo contro quest’opera devastante che costerà
miliardi di euro pubblici a fronte di utilità nulla, ma anche alcuni proprietari che, coraggiosamente e caparbiamente, si
sono rifiutati di firmare l’accordo col quale avrebbero accondisceso a cedere
la loro terra.
Hanno e abbiamo
ribadito che la resistenza continua, e che
non tutti sono disponibili a lasciarsi asfaltare terra, cuore e pensiero
dai tecnocrati e dai sostenitori di un “progresso” divoratore di risorse comuni.
Abbiamo visto e sentito i tecnici chiedere di picchettare
arre più vaste rispetto a quelle comunicate ai proprietari, aree segnate sulle carte in possesso dei
tecnici dal colore giallo, ma non segnate nei documenti ufficiali coi quali si
comunicava l’entrata in possesso agli espropriati.
Abbiamo chiesto
perché e ci hanno risposto che si tratta di varianti di progetto.
Sulla base di
questa risposta, proviamo a percorrere un ramo laterale della questione
Pedemontana Veneta.
1) Il governo Letta
ha finanziato l’opera con 370 milioni di euro, ponendo come clausola che il progetto
esecutivo fosse depositato entro il 31/12/2013.
2) Il progetto è
stato depositato a fine dicembre (a memoria, il 23/12/2013).
3) A marzo, sulla
base di quel progetto, (esecutivo!) sono stati comunicati i lotti di terreno da
espropriare.
4) Al momento dell’entrata
in possesso, viene chiesto di picchettare lotti più grandi e vengono esibite
carte diverse da quelle mandate ai proprietari.
5) Alla domanda
perché, viene risposto che sono “varianti al progetto”.
Allora chiediamo:
è legale cambiare un progetto esecutivo dopo che la sua presentazione ha
determinato l’erogazione di così tanti soldi pubblici?
La risposta
proveremo a fornirla quanto prima.
Nel frattempo assicuriamo che la resistenza contro i divoratori dei beni comuni continua.
LE FOTO QUI: facebook.com/comitati.difesasaluteterritorio
LE FOTO QUI: facebook.com/comitati.difesasaluteterritorio
IO SON CON VOI E CONTINUO LA LOTTA CERCANDO DI FAR CAPIRE AGLI OTTUSI QUELLO CHE REALMENTE STA ACCADENDO.
RispondiEliminaFORZA RAGAZZI! E' SOLO L'INIZIO. NON ARRENDIAMOCI