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10 febbraio 2008


La cosiddetta Pedemontana Veneta, autostrada a pagamento che è stata progettata a partire dalla provincia di Treviso a Est con lo scopo di rappresentare "una risposta alle esigenze di mobilità della fascia settentrionale delle province di Treviso e Vicenza, ma insieme anche direttrice di scorrimento alternativa alla Serenissima per i traffici Est-Ovest" era stata inizialmente pensata come congiungentesi a Dueville alla Valdastico (vedi). In seguito è stato aggiunto un tratto fino a Montebello Vic.no la cui realizzazione era stata attribuita alla società Autostrada Brescia-Padova. La realizzazione dell’intero asse, di lunghezza pari a 95 km, avrebbe un costo complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. La Pedemontana, nel nuovo tracciato, verrebbe a comprendere la galleria di Priabona, sotto le Prealpi vicentine, di 6 km., dotata di una struttura a doppia canna.

Dallo stesso sito citato, "La Regione Veneto ha indetto la gara per la concessione della superstrada Pedemontana Veneta. Il promotore, Pedemontana Veneta Spa, dovrà fare i conti con due associazioni temporanee d'impresa - ATI - cui partecipano due colossi spagnoli del settore. La prima cordata, Cintra-Merloni-Ferrovial, comprende appunto Cintra, una società spagnola nata nel 1998 e tra i leader mondiali nella gestione delle infrastrutture (ha in gestione 17 assi fra Spagna, Irlanda, Portogallo, Canada, Cile e USA). Per il proprio sbarco sul mercato italiano, Cintra ha costituito una ATI con Merloni Finanziaria (68% del capitale è degli spagnoli, il rimanente 32% di Merloni). Questa ATI si è già aggiudicata la concessione della Cremona-Mantova ed è in gara, oltre che per la Pedemontana, anche per la Cispadana.
Il terzo componente della cordata è un'altra società spagnola, la Ferrovial, specializzata nelle tecnologie per lo scavo di gallerie. La seconda ATI in gara è Sis-Sacyr-Itinere. Il consorzio comprende Sacyr Vallehermoso, un colosso spagnolo del settore delle costruzioni, e Itinere Infrastructures, società iberica che si occupa di concessioni autostradali. Questo consorzio opera già da alcuni anni in Italia, e segnatamente sulla Salerno-Reggio Calabria, in Piemonte e a Palermo. Il consorzio intende rafforzare la propria posizione all'estero e proporsi, grazie alla Pedemontana, non più solo come costruttore, ma anche come gestore. Sul piano finanziario, è bene ricordare che il vincitore della gara potrà beneficiare di un contributo in conto esercizio legato ai flussi di traffico per un ammontare massimo di 20,5 milioni di euro annui per 30 anni. La concessione dovrà essere assegnata entro l'anno, il 2008 sarà dedicato agli espropri e alla progettazione e i lavori saranno avviati, quindi, con tutta probabilità nel 2009".

Nell'ultimo tratto, quindi, la superstrada passerebbe nella parte Sud della Valle dell'Agno, da Castelgomberto a Trissino per dirigersi verso Montebello.

L'opera 'pubblica' (tra virgolette nel senso che come al solito va nell'interesse non dell 'modello veneto' che fin qui abbiamo visto all'opera nella disseminazione del nostro territorio con infiniti capannoni, strade, rotatorie senza trasporti pubblici, ferrovie carenti ecc.. ha già incontrato l'ostilità delle popolazioni della Provincia di Treviso e dell'Est Vicentino, come si vede dal manifesto riportato: popolazioni o del territorio ma dei costruttori, delle industrie e in definitiva del cosiddetto '

Il manifesto mette in luce come si tratti in realtà di un'opera che non è funzionale alla popolazione locale (infatti prevede pochi accessi, oltre ad essere a pagamento e va ad aggravare i problemi di traffico e di inquinamento) ma al servizio di interessi molto più ampi (si tratta di un tratto del Corridoio 5 Barcellona-Kiev). Dal sito che si richiama a Beppe Grillo: "... i poteri forti hanno cambiato le carte in tavola e ora si parla di autostrada con larghezza di 60 mt con fasce di rispetto di 40 mt per parte! Di conseguenza l'arteria non sarà più di servizio al territorio perché gli svincoli saranno solo 4-5 in 60 km di percorso".

Così, dopo i veleni delle concerie e di tante altre produzioni nocive e rischiose per quelli che ci lavorano e ci vivono intorno, le fabbriche chimiche pericolose come a Trissino, le varie strade, bretelle e rotatorie della Vallata più o meno costruite in successione varia senza programmazione, il PM 10 e le polveri sottili più elevate del Veneto come a Valdagno, dovremmo sorbirci altri milioni di metri cubi di cemento e asfalto che passeranno per i nostri centri abitati, le zone naturali (esistono/evano anche delle zone naturalistiche come le Poscole a Castelgomberto e le Rotte del Guà tra Trissino e Tezze) con raccordi e ponti che passeranno vicino all'Agno proprio lungo la pista ciclabile distruggendo una zona appena riconquistata alla fruizione pubblica.

Abbiamo già visto cosa intendono con 'grandi opere' i nostri governanti e quelli che dicono o credono di rappresentarci: dalla TAV, al Ponte di Messina, fino alla base americana al Dal Molin. Megaprogetti per megaguadagni, che passano sulla testa degli organismi rappresentativi locali che già (vedi il caso di Trissino) del resto ci passano sopra già per conto loro.

Ma i cittadini vogliono contare, dire la loro, e non vivere in una finta democrazia a posteriori, dove tutto viene deciso dall'alto, dai partiti, dagli interessi organizzati dei pochi che speculano sulla vita e la salute di tutti mercificando l'ambiente e il territorio. Vogliono partecipare e contribuire a definire quale modello di sviluppo, quali priorità, quale gestione e programmazione del territorio, quale salute, quale modo di vita per loro e per i loro figli. Già si sono organizzati per questo in comitati in varie zone d'Italia e questi comitati si sono fra loro stretti in un patto di mutuo soccorso. Perciò i cittadini della vallata e dell'Alto e Ovest Vicentino faranno sapere il loro punto di vista ben presto, ci auguriamo.

Non è finita qui....


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