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01 agosto 2008

No dal Molin, 31 luglio 2008

Fiaccolata dell'indignazione
Occupata la stazione

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La polenta dei No Dal Molin per il commissario Costa


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CODACONS RICORRE IN CASSAZIONE CONTRO CONSIGLIO DI STATO

Read this document on Scribd: Ricorso Codacons (esito il 26 agosto 2008)

http://www.ilgiornaledivicenza.it/ultima/oggi/cronaca/Aac.htm Sabato 9 Agosto 2008 CONTRO IL CONSIGLIO DI STATO. Prima della sentenza definitiva del 26 agosto si chiede di “cambiare arbitro” Lavori al Dal Molin ok? Il Codacons fa ricorso «L’ordinanza che dà il via libera contiene errori gravissimi. Il codice permette di chiedere che si esprima un’altra sezione» «Ignorati i rischi per l’ambiente E la consegna dell’area va fatta dopo il progetto definitivo» Gian Maria Maselli Dal Molin, partita a scacchi infinita: il Codacons ha depositato ieri il ricorso per la revocazione ad una diversa sezione del Consiglio di Stato della decisione sul via libera alla costruzione della nuova base militare statunitense. Il 29 luglio scorso il Consiglio, accogliendo il ricorso del Governo, aveva annullato la sospensione dei lavori ordinata dal Tribunale amministrativo regionale. Secondo il Codacons, la decisione del Consiglio di Stato «contiene parecchi errori», ed è quindi possibile, codice di procedura civile alla mano, chiedere che venga esaminata da una diversa sezione del Consiglio, cioè da un altro giudice che non sia quel Gaetano Trotta presidente della quarta sezione. Dunque, prima della sentenza definitiva del Consiglio di Stato prevista per il 26 agosto prossimo, il Codacons con il presidente Carlo Rienzi chiede di “cambiare arbitro”. Quello messo in campo il 29 luglio non ci avrebbe visto molto bene, a sentire il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. Che infatti motiva così il proprio ricorso: «Il Consiglio di Stato afferma che i profili ambientali apparirebbero privi di riscontri concreti, travisando completamente i fatti ed i documenti in materia e facendo intendere quindi di non aver valutato e preso in esame alcuna delle considerazioni svolte nei documenti depositati, sulla base dei quali si è chiesto l’annullamento degli atti impugnati. Sicuramente il Consiglio di Stato ha omesso di prendere in considerazione il parere negativo espresso dal responsabile del settore Edilizia privata del Comune di Vicenza sui progetti di ampliamento della base militare in questione, in quanto contrastanti con gli strumenti urbanistici del Comune, parere reso a seguito di apposita richiesta formulatagli dalla Regione Veneto». Codacons incalza: «Si evince anche chiaramente che il Consiglio di Stato non ha valutato nemmeno la Vinca (Valutazione di incidenza ambientale), redatta dagli americani e quindi da mano non sospetta, in cui emergevano gravi pericoli per l’integrità dello straordinario habitat della zona interessata dall’intervento. Pericoli sui quali, ribadiamo, il Consiglio di Stato incredibilmente si è pronunciato per la loro…inesistenza. Ma senza spiegare come un rischio scritto documentato ed esistente non sia concreto ed esistente. Inoltre, il punto 6 delle ultime righe della ordinanza-sentenza è assolutamente errato, inammissibile e pericolosissimo. Il CdS ha infatti affermato che “non appaiono comprovate ragioni di danno ambientale capaci di costituire ostacolo alla realizzazione delle opere in questione”. Chiediamo allora di spiegare come farà lo Stato italiano a dare l’acqua ai 2.500 militari americani, cioè quanto un piccolo comune come Grottaferrata, se questa sarà da togliere ai padovani? Come faranno a scavare il tunnel profondo 50 metri se la Vinca scrive che non si può andare sotto i 4 metri? Come si farà a preservare il fiume Bacchiglione, che è Sito di interesse comunitario (Sic) e Zona di protezione speciale (Zps)?» Infine, Codacons evidenzia un altro «grave errore del Consiglio di Stato: non avere considerato il principale motivo di ricorso in primo grado, e cioè che prima si doveva fare il progetto definitivo Ovest, poi approvarlo e soltanto dopo consegnare l’area». Giancarlo Albera, del Coordinamento comitati cittadini, commenta: «Gli avvocati del Codacons stanno tutelando noi cittadini. La richiesta di rifare il giudizio è concessa dal codice e ad essa potranno associarsi anche gli avvocati dei Comuni di Vicenza e Padova. Il Consiglio di Stato non ha commentato, bensì ha ignorato, tutta la documentazione sui rischi ambientali di un sito di interesse comunitario. Il tutto in nome dell’insindacabilità delle scelte politiche governative e dei patti bilaterali Italia-Usa del 1954». Il portavoce del Coordinamento ne ha anche per il commissario governativo Paolo Costa: «Si rende protagonista di una brutta forzatura quando dice che si possono abbattere gli edifici dell’ex aeronautica militare pur essendoci un giudizio di merito del Tar ancora da emettere e una consultazione popolare in arrivo». © Copyright , Athesis S.p.A. - Tutti i diritti riservati

2 commenti:

  1. Per la prima volta sui cittadini "no dal molin" sono piovute le manganellate e questo ha scandalizzato l'opinione pubblica vicentina,,,

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  2. E ci mancherebbe altro che non lo fossero.
    E non dall'altro giorno soltanto. Non sono soltanto i vicentini ad essere scandalizzati... (manganellate a parte)

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