Le temperature sono sopra la mitica media stagionale in tutta Italia. Oggi fa particolarmente caldo a Palermo, dove la perturbazione Gelmini ha dovuto lasciare il posto a un soleggiato corteo di studenti. Temperature record a Roma venerdì scorso e nuovi record si annunciano per il 25 e il 30 ottobre prossimi. Le previsioni del tempo indicano molta variabilità nelle università e nelle scuole, mentre le nubi in Borsa non sono ancora lontane oltre l’orizzonte. Berlusconi ignora i cambiamenti climatici e cerca adesso di usare la crisi finanziaria per fare un regalo alle aziende, soprattutto a quelle energetiche, come il Gruppo Marcegaglia. La lotta contro il tagli alle emissioni inquinanti è per l’industria «reale» l’equivalente della garanzia dello stato per le banche in difficoltà. In questo caso, però, il «capitale» offerto alle aziende è la salute, pubblica, privata e ambientale. E’ l’aria stessa. Forse per questo Berlusconi aveva invitato a comprare azioni dell’Eni e dell’Enel. «Non pagheremo noi la vostra crisi» diceva lo slogan dello sciopero generalizzato del 17 ottobre e ripeteva lo striscione degli studenti di Palermo. Il governo può fare finta che le garanzie dello stato bastino a risollevare le borse – almeno per un po’ – così come può fingere che rinviare di un anno o due i tagli sulle emissioni inquinanti possa bastare a risollevare la produzione. E può fingere di credere che la controriforma Gelmini salvi l’istruzione. Basta uno striscione a unire puntini che sembrano distanti: una finanza distruttiva e un’industria inquinante richiedono un’istruzione addomesticata, che produca consumatori pronti a seguire le indicazioni dell’amministratore delegato dello stato.
da: www.carta.org
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!