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22 maggio 2009

Veneto , terra sfregiata

Il consumo di territorio nell'ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Negli ultimi vent'anni, il nostro Paese ha cavalcato una urbanizzazione ampia, rapida e violenta. Le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta velocità, ecc.).

I dati parlano chiaro: il Veneto è al primo posto in Italia per entità dei volumi di edilizia residenziale e non residenziali autorizzati con concessione edilizia dai Comuni; per mc/kmq di concessioni edilizie per fabbricati non residenziali e per abitazioni.
Dal 2000 al 2004 la costruzione di capannoni è stata impressionante: 24 milioni nel 2000, 27 nel 2001, 38 nel 2002, 24 nel 2003. In nessuna regione si è costruito così tanto.
Le abitazioni costruite nel Veneto tra il 2000 e il 2004 sono in grado di alloggiare circa 600.000 nuovi abitanti con un incremento di popolazione del 13% rispetto al 2000, di poco inferiore alla crescita demografica dal 1970 ad oggi.
Nel 2004, nell'anno del varo della nuova legge urbanistica regionale, i Comuni del Veneto hanno autorizzato 38 milioni di mc di nuovi capannoni commerciali e 18 milioni di mc di volumetria residenziale, superando la media di 40 milioni di nuovi fabbricati realizzati annualmente nel Veneto dal 2001 ad oggi.
Nel frattempo, complice certamente anche la crisi, i dati del mercato immobiliare ci dicono che nel 2008, a fronte di un aumento del 10% degli immobili ad uso residenziale in vendita, le compravendite sono calate del 20,5% e i prezzi del 2,1%.


SOLO CEMENTO PER IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI?

Dibattito pubblico

LUNEDI 25 MAGGIO

Palazzo Toaldi Capra, ore 20.30


Ne discutiamo con


TIZIANO TEMPESTA

Docente del Dipartimento Territorio
dell'Università di Padova

CRISTIANO GASPARETTO
Italia Nostra


www.ambientalistiperschio.it

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