VIABILITÀ. Depositate dal Consiglio di Stato le 88 pagine che motivano l'aggiudicazione dell'arteria al Consorzio Sis
L'offerta viene ritenuta migliorativa: respinto il contro-ricorso di Impregilo C'è anche una "colpa": «L'Amministrazione ha violato le regole di gara»
L'offerta viene ritenuta migliorativa: respinto il contro-ricorso di Impregilo C'è anche una "colpa": «L'Amministrazione ha violato le regole di gara»
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Vicenza. «Va dichiarato l'obbligo alla Regione Veneto di aggiudicare la Pedemontana al Consorzio spagnolo Sis». Ottantotto pagine: negli ambienti legali l'hanno già ribattezzata la Tac al dispositivo di sentenza del Consiglio di Stato che aveva ribaltato il pronunciamento del Tar Veneto annullando l'aggiudicazione della gara per la realizzazione della Pedemontana alla cordata Impregilo in favore del Consorzio spagnolo Sis.
La radiografia contenuta nel faldone depositato l'altro pomeriggio alla segreteria della Quinta sezione, 77 giorni dopo il dispositivo, motiva la vittoria degli spagnoli. Dopo 30 anni di attesa per la realizzazione di una delle arterie più ambite del territorio potrebbe essere arrivata la parola fine. «Mai vista una sentenza così lampante - esultano i legali degli spagnoli - è il trionfo del diritto».
Non solo viene confermata l'offerta di Sis ritenuta migliorativa, non solo vengono respinti il ricorso incidentale della cordata Impregilo e i relativi motivi aggiunti ma, è la novità, è confermata una difformità nel procedimento di gara che attiene ai termini previsti per l'esercizio di prelazione. In pratica Sis aveva sostenuto che il promotore (Impregilo) non aveva fatto valere il suo diritto nei tempi fissati improrogabilmente dalla normativa di gara e che, di fatto, fosse stata impropriamente rimessa in gioco dalla commissione. «Il mezzo di gravame è fondato» sostengono i magistrati.
In pratica Impregilo - sostengono - ha esercitato il diritto di prelazione oltre il termine fissato dalla gara e la stazione appaltante (leggi Regione) a sua volta ha disapplicato le regole che aveva peraltro essa stessa fissate, convocando una nuova seduta, che però dalla gara non era prevista.
L'analisi di questo punto occupa 18 pagine della sentenza e ricostruisce la vicenda: esaurita la fase della verifica la procedura si era conclusa nella seduta pubblica del 25 settembre 2007 con l'aggiudicazione provvisoria alla Sis. La commissione di gara non si è avveduta che proprio quella seduta di gara segnava anche l'inizio del termine perentorio -10 giorni - stabilito dalla lettera di invito per dare modo al soggetto promotore (Impregilo) di far valere il suo diritto di prelazione sull'offerta: in pratica, di aggiudicarsi l'opera facendo proprie le condizioni dell'offerta spagnola. La scadenza era quindi il 5 ottobre.
«La concessione di un ulteriore termine al Promotore» per i giudici configura una violazione della normativa di gara, traducendosi in un'ammissibile riapertura di un termine perentorio già scaduto. La violazione della normativa di gara - sanciscono i magistrati - si è consumata il 24 ottobre, quando di fatto la commissione ha concesso un secondo termine di 10 giorni all'Impregilo: non avrebbe potuto farlo. Un «irrituale» esercizio del diritto di prelazione che fa tralasciare al Collegio l'esame delle «ulteriori doglianze» formulate da Sis.
I magistrati riconoscono «il danno ingiusto» rappresentato dalla lesione degli interessi di Sis, la «colpa dell'amministrazione» per aver violato manifestatamente le regole che essa stessa si era imposta, il «nesso causale tra condotta lesiva e danno». Morale: «Va dichiarato l'obbligo della Regione Veneto di aggiudicare la procedura all'appellante». Tradotto: la realizzazione dei 90 sudatissimi km da Montebello a Spresiano va agli spagnoli.
«Pronti a firmare,la Regione ci convochi»La radiografia contenuta nel faldone depositato l'altro pomeriggio alla segreteria della Quinta sezione, 77 giorni dopo il dispositivo, motiva la vittoria degli spagnoli. Dopo 30 anni di attesa per la realizzazione di una delle arterie più ambite del territorio potrebbe essere arrivata la parola fine. «Mai vista una sentenza così lampante - esultano i legali degli spagnoli - è il trionfo del diritto».
Non solo viene confermata l'offerta di Sis ritenuta migliorativa, non solo vengono respinti il ricorso incidentale della cordata Impregilo e i relativi motivi aggiunti ma, è la novità, è confermata una difformità nel procedimento di gara che attiene ai termini previsti per l'esercizio di prelazione. In pratica Sis aveva sostenuto che il promotore (Impregilo) non aveva fatto valere il suo diritto nei tempi fissati improrogabilmente dalla normativa di gara e che, di fatto, fosse stata impropriamente rimessa in gioco dalla commissione. «Il mezzo di gravame è fondato» sostengono i magistrati.
In pratica Impregilo - sostengono - ha esercitato il diritto di prelazione oltre il termine fissato dalla gara e la stazione appaltante (leggi Regione) a sua volta ha disapplicato le regole che aveva peraltro essa stessa fissate, convocando una nuova seduta, che però dalla gara non era prevista.
L'analisi di questo punto occupa 18 pagine della sentenza e ricostruisce la vicenda: esaurita la fase della verifica la procedura si era conclusa nella seduta pubblica del 25 settembre 2007 con l'aggiudicazione provvisoria alla Sis. La commissione di gara non si è avveduta che proprio quella seduta di gara segnava anche l'inizio del termine perentorio -10 giorni - stabilito dalla lettera di invito per dare modo al soggetto promotore (Impregilo) di far valere il suo diritto di prelazione sull'offerta: in pratica, di aggiudicarsi l'opera facendo proprie le condizioni dell'offerta spagnola. La scadenza era quindi il 5 ottobre.
«La concessione di un ulteriore termine al Promotore» per i giudici configura una violazione della normativa di gara, traducendosi in un'ammissibile riapertura di un termine perentorio già scaduto. La violazione della normativa di gara - sanciscono i magistrati - si è consumata il 24 ottobre, quando di fatto la commissione ha concesso un secondo termine di 10 giorni all'Impregilo: non avrebbe potuto farlo. Un «irrituale» esercizio del diritto di prelazione che fa tralasciare al Collegio l'esame delle «ulteriori doglianze» formulate da Sis.
I magistrati riconoscono «il danno ingiusto» rappresentato dalla lesione degli interessi di Sis, la «colpa dell'amministrazione» per aver violato manifestatamente le regole che essa stessa si era imposta, il «nesso causale tra condotta lesiva e danno». Morale: «Va dichiarato l'obbligo della Regione Veneto di aggiudicare la procedura all'appellante». Tradotto: la realizzazione dei 90 sudatissimi km da Montebello a Spresiano va agli spagnoli.
«Una sentenza chiarissima, come capita molto raramente, di una lucidità incredibile». Giuseppe Rusconi, uno degli avvocati del Consorzio spagnolo Sis canta vittoria. Lo aveva fatto anche due mesi e mezzo fa, quando il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso principale annullando l'aggiudicazione della gara ad Impregilo e soci, spianando la strada agli spagnoli. Ieri, sul tavolo il faldone con le motivazioni, l’avvocato lo ha fatto in maniera ancora più netta: «Ora ci aspettiamo che la Regione ci convochi per la consegna dei documenti e la firma del contratto. Se l’opera viene ritenuta così importante e strategica per il territorio ci attendiamo da parte della Regione la richiesta di un’accelerazione dei tempi».
L’arteria prevede il passaggio attraverso 20 Comuni del Vicentino, capace di accogliere il traffico di 45 mila veicoli giornalieri.
* 19/06/2009 www.ilgiornaledivicenza.it
L’arteria prevede il passaggio attraverso 20 Comuni del Vicentino, capace di accogliere il traffico di 45 mila veicoli giornalieri.
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