Da infoaut.org
Sabato 9 ottobre la valle torna in piazza compatta come non accadeva da tempo, movimento, cittadini e amministrazioni sfileranno insieme ad una manifestazione indetta in maniera unitaria da tutte le componenti. Negli ultimi momenti di piazza questo è avvenuto già diverse volte, con sindaci e consiglieri organizzati dietro allo striscione “amministratori Valle di Susa”, ma il 9 sarà un passo in più, ufficiale nella forma. Vi si arriva dopo la deliberazione contraria al progetto, di quasi tutti i comuni della bassa Valle di Susa , che una volta ricevuto il progetto preliminare della Torino Lione, non hanno potuto che esporsi con gli atti a loro disposizione. Dopo la stagione di opposizione ai sondaggi, la manifestazione dei 40.000 del gennaio scorso, il movimento si è dimostrato forte e fortemente popolare, partecipando ai momenti di resistenza, come a quelli di protesta con la stessa determinazione. Le amministrazioni a dir il vero hanno un po’ nicchiato, schiacciate da equilibri politici delicati che hanno portato la Comunità Montana alla sua riforma, ma ora non è più tempo di aspettare; carta canta, è le carte del progetto si pongono come un futuro di abbattimenti di case, di furto di acqua, di invasione di un territorio che ancora una volta vede scritta la sua condanna, nero su bianco. La progettazione , nonostante i voli pindarici del commissario Virano, è scellerata, e dimostra come non esista una Torino Lione “sostenibile”. Il rapporto democratico che le istituzioni, a qualsiasi livello, intendono con il popolo valsusino e le amministrazioni è dettato da regole ferree che non permettono nessuna forma di opposizione al percorso che la lobby del tav vorrebbe fare. Infatti l’opera è rientrata (o mai uscita?) nella legge obbiettivo, l’osservatorio è un luogo di accettazione e basta, persino la rappresentanza del territorio è decisa da Governo, Regione e Provincia, che non riconoscono le cariche elette dai cittadini. I tavoli sono aperti solo a chi collabora o a chi è pesantemente coinvolto come il sindaco di Susa e quello di Chiomonte. Coinvolti a tal punto da svendere il proprio territorio come il movimento ha svelato recentemente attraverso la pubblicazione del carteggio tra il comune e l’architetto Virano, che rende esplicito il ruolo del sindaco Amprimo nel fornire le giuste coordinate di abbattimento e di devastazione del territorio.
Quindi il movimento, che ormai si firma come "garanzia per il futuro” ha oltre alla legittimità di opporsi, le ragioni più fondate di questo mondo. Questo lo hanno compreso anche gli amministratori, che hanno indetto la marcia di sabato, sottoscrivendo i punti del movimento: no al tunnel della maddalena e no ai sondaggi, oltre ai no chiari all’opera. I numeri come sempre saranno importanti, ma la manifestazione è già riuscita per la sua indizione e per la spinta in avanti che da questo atto. La valle c’è e il movimento ne è la garanzia per il futuro di tutti e tutte.
9 ottobre 2010
maggiori info e foto su: www.notav.info
Sabato 9 ottobre la valle torna in piazza compatta come non accadeva da tempo, movimento, cittadini e amministrazioni sfileranno insieme ad una manifestazione indetta in maniera unitaria da tutte le componenti. Negli ultimi momenti di piazza questo è avvenuto già diverse volte, con sindaci e consiglieri organizzati dietro allo striscione “amministratori Valle di Susa”, ma il 9 sarà un passo in più, ufficiale nella forma. Vi si arriva dopo la deliberazione contraria al progetto, di quasi tutti i comuni della bassa Valle di Susa , che una volta ricevuto il progetto preliminare della Torino Lione, non hanno potuto che esporsi con gli atti a loro disposizione. Dopo la stagione di opposizione ai sondaggi, la manifestazione dei 40.000 del gennaio scorso, il movimento si è dimostrato forte e fortemente popolare, partecipando ai momenti di resistenza, come a quelli di protesta con la stessa determinazione. Le amministrazioni a dir il vero hanno un po’ nicchiato, schiacciate da equilibri politici delicati che hanno portato la Comunità Montana alla sua riforma, ma ora non è più tempo di aspettare; carta canta, è le carte del progetto si pongono come un futuro di abbattimenti di case, di furto di acqua, di invasione di un territorio che ancora una volta vede scritta la sua condanna, nero su bianco. La progettazione , nonostante i voli pindarici del commissario Virano, è scellerata, e dimostra come non esista una Torino Lione “sostenibile”. Il rapporto democratico che le istituzioni, a qualsiasi livello, intendono con il popolo valsusino e le amministrazioni è dettato da regole ferree che non permettono nessuna forma di opposizione al percorso che la lobby del tav vorrebbe fare. Infatti l’opera è rientrata (o mai uscita?) nella legge obbiettivo, l’osservatorio è un luogo di accettazione e basta, persino la rappresentanza del territorio è decisa da Governo, Regione e Provincia, che non riconoscono le cariche elette dai cittadini. I tavoli sono aperti solo a chi collabora o a chi è pesantemente coinvolto come il sindaco di Susa e quello di Chiomonte. Coinvolti a tal punto da svendere il proprio territorio come il movimento ha svelato recentemente attraverso la pubblicazione del carteggio tra il comune e l’architetto Virano, che rende esplicito il ruolo del sindaco Amprimo nel fornire le giuste coordinate di abbattimento e di devastazione del territorio.
Quindi il movimento, che ormai si firma come "garanzia per il futuro” ha oltre alla legittimità di opporsi, le ragioni più fondate di questo mondo. Questo lo hanno compreso anche gli amministratori, che hanno indetto la marcia di sabato, sottoscrivendo i punti del movimento: no al tunnel della maddalena e no ai sondaggi, oltre ai no chiari all’opera. I numeri come sempre saranno importanti, ma la manifestazione è già riuscita per la sua indizione e per la spinta in avanti che da questo atto. La valle c’è e il movimento ne è la garanzia per il futuro di tutti e tutte.
9 ottobre 2010
maggiori info e foto su: www.notav.info
Nessun commento:
Posta un commento
Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!