Tra il 25 e il 27 dicembre (clicca per leggere l' articolo a sinistra) il tratto terminale della futura Autostrada Pedemontana (l'attuale variante della 246 tra Montecchio Maggiore e Tezze di Arzignano) è finito sott'acqua. Non è la prima volta che succedono allagamenti in quel tratto, ma stavolta la cosa è stata più grave e consistente; il tratto è stato bloccato al traffico a lungo. Per due giorni con pompe idrovore hanno tentato di evacuare l'acqua senza riuscirci: si trattava infatti di affioramenti di falda! Si è verificata una continua alimentazione del flusso, anche a precipitazioni terminate.
Questo è un indicatore di allarme per tutti i cittadini, che non va sottovalutato. Visto anche quello che si sta verificando a Vicenza col Bacchiglone, esondato anche grazie alle opere della base USA al Dal Molin (3500 pali di cemento profondi 20 metri piantati dentro la falda che l'hanno danneggiata).
E' evidente che le opere del tratto di Montecchio sono prive di muri antifalda, o sistemi sicuri di smaltimento delle acque.
Un altro problema collegato a questo è che Tezze, essendo situata proprio sopra una falda acquifera, quando ci sono copiose precipitazioni, come lo scorso novembre, questa si alza provocando l’allagamento di scantinati, garage, cantine e taverne.
Poiché il sistema fognario è misto, le acque bianche che finiscono nella fognatura non fanno altro che sovraccaricare il sistema. (vedi http://blog.ristrutturart.it/2010/12/soluzioni-per-gli-allagamenti-di-tezze/).
Quindi l'autostrada può solo peggiorare la situazione
Quindi l'autostrada può solo peggiorare la situazione
C'è anche il grosso rischio dell'inquinamento della falda. Gli stessi progettisti della Pedemontana lo dicono chiaramente nella loro relazione tecnica: “dovremo stare molto attenti nella fase di costruzione e nella fase di esercizio dell'infrastruttura”, perchè qualunque inquinamento che si verificasse in queste falde durante la costruzione e l'esercizio, cioè finchè l'autostrada funzionerà (chissà per quanti anni...duecento anni?) prosegue per decine di chilometri più a valle e rendendo inutilizzabile l'acqua per sempre.
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L’AUTOSTRADA ‘PEDEMONTANA’ SI PUO’ ANCORA FERMARE!
I COMITATI DIFESA SALUTE E TERRITORIO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VILLAVERLA HANNO PRESENTATO UN RICORSO LEGALE PER RIPORTARE L’AUTOSTRADA AL SUO PROGETTO ORGINALE.
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!