Il prossimo 11 settembre il partito della Lega Nord chiamerà i suoi militanti a raccolta a Venezia per inscenare lo stanco rito della secessione simbolica.
I suoi dirigenti, dal palco di riva Sette Martiri, avranno poco di cui vantarsi: da tre anni ormai, determinanti per il sostegno parlamentare al decotto Berlusconi, al governo di “Roma ladrona” ci sono proprio loro. Occupano prestigiose poltrone ministeriali e fanno parte, a pieno titolo, della Casta. Allo stesso modo, guidano comuni e provincie in tutto il Nord, e qui hanno occupato i consigli d’amministrazione di enti di ogni genere. Gestiscono potere, distribuiscono risorse, curano clientele. Eppure, la crisi avanza. Crescono di giorno in giorno le difficoltà a mettere insieme un reddito dignitoso per lavoratrici e lavoratori, precari e partite Iva, artigiani e piccoli imprenditori. Al posto del promesso federalismo arrivano i tagli alla sanità e al welfare. Al posto dell’autonomia impositiva, ticket e nuove tasse.
Ad essere recitati saranno allora, ancora una volta, gli slogan vuoti della retorica secessionista, le chiacchere roboanti del populismo e della demagogia, e soprattutto le oscene parole dell'odio verso i migranti e i “meridionali”. Questa volta più che mai serviranno a raccattare consenso per un partito che, invece, dal governo in cui siede, ha scelto di gestire la crisi scaricandone il prezzo sui più deboli, di imporre dall'alto le decisioni alle comunità territoriali a Nord come a Sud, di sostenere la distruzione sistematica dei diritti dei lavoratori.
Per questo siamo indignati. Perché sappiamo che dove c'è razzismo non c'è dignità, dove le decisioni vengono prese dall'alto ad essere sconfitte sono le istanze democratiche, dove dominano retorica e populismo ad essere sconfitta è l'alternativa per una società più giusta.
Facciamo allora appello a tutte e tutti, perché la Casta padana che sta gestendo la crisi senta forte la voce di chi la crisi non è più disponibile a pagarla, per non lasciare che le parole dell'odio coprano le tante voci di quanti, in questi mesi, hanno marciato per il cambiamento. Facciamo appello ai migranti ed alle associazioni anti-razziste in lotta contro la sanatoria truffa, per una accoglienza degna, per i diritti di cittadinanza; ai comitati per la difesa del territorio e dei beni comuni; agli studenti che si battono per la conquista di un presente ed un futuro migliori; ai sindacati ed ai lavoratori che difendono la dignità nel lavoro; a tutti i cittadini indignati di questa Regione e di questo paese perché sabato 10 settembre 2011, a Venezia, a ridosso del raduno della Lega, soffi forte il vento dell'alternativa.
Lega Nord, la commedia è finita. E’ ora invece di alzare forte la voce: per i diritti, la dignità, la democrazia.
SABATO 10 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE con concentramento alle ore 15 piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia
Promuovono: Rete Tuttiidirittiumanipertutti (Venezia), Liberalaparola (Venezia), Razzismo Stop (Venezia), FIOM del Veneto, FIOM provinciale di Venezia, Coordinamento Studenti Medi (Venezia e Mestre), Coordinamento Studenti Universitari (Venezia), Centro Sociale Rivolta (Marghera), Sale Docks (Venezia), Laboratorio Morion – Casa dei Beni Comuni (Venezia), Il Villaggio (Venezia), Assemblea Permanente Contro il Rischio Chimico (Marghera), COBAS - Comitati di Base della Scuola (Veneto), Urban Code (Venezia), Wonderland Libreria Fumetteria (Mestre), Associazione "Io Clandestino" (Venezia)
Prime adesioni: Presidio No Dal Molin (Vicenza), Bocciodromo (Vicenza), Razzismo Stop (Padova), Cso Pedro (Padova), ADL USB (Padova), Ass. Ya Basta (Padova), Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola pubblica (Padova), Razzismo Stop Treviso, FuoriClasse, Scuola di Italiano per il Mondo (Treviso), ADL-USB Treviso, Quotidiano Ambientalista Terra, Rete Contro il Nucleare (Chioggia), Comitato DST No Pedemontana, Altovicentino/Malo-Valle Agno ...
fonte: evento Facebook
I suoi dirigenti, dal palco di riva Sette Martiri, avranno poco di cui vantarsi: da tre anni ormai, determinanti per il sostegno parlamentare al decotto Berlusconi, al governo di “Roma ladrona” ci sono proprio loro. Occupano prestigiose poltrone ministeriali e fanno parte, a pieno titolo, della Casta. Allo stesso modo, guidano comuni e provincie in tutto il Nord, e qui hanno occupato i consigli d’amministrazione di enti di ogni genere. Gestiscono potere, distribuiscono risorse, curano clientele. Eppure, la crisi avanza. Crescono di giorno in giorno le difficoltà a mettere insieme un reddito dignitoso per lavoratrici e lavoratori, precari e partite Iva, artigiani e piccoli imprenditori. Al posto del promesso federalismo arrivano i tagli alla sanità e al welfare. Al posto dell’autonomia impositiva, ticket e nuove tasse.
Ad essere recitati saranno allora, ancora una volta, gli slogan vuoti della retorica secessionista, le chiacchere roboanti del populismo e della demagogia, e soprattutto le oscene parole dell'odio verso i migranti e i “meridionali”. Questa volta più che mai serviranno a raccattare consenso per un partito che, invece, dal governo in cui siede, ha scelto di gestire la crisi scaricandone il prezzo sui più deboli, di imporre dall'alto le decisioni alle comunità territoriali a Nord come a Sud, di sostenere la distruzione sistematica dei diritti dei lavoratori.
Per questo siamo indignati. Perché sappiamo che dove c'è razzismo non c'è dignità, dove le decisioni vengono prese dall'alto ad essere sconfitte sono le istanze democratiche, dove dominano retorica e populismo ad essere sconfitta è l'alternativa per una società più giusta.
Facciamo allora appello a tutte e tutti, perché la Casta padana che sta gestendo la crisi senta forte la voce di chi la crisi non è più disponibile a pagarla, per non lasciare che le parole dell'odio coprano le tante voci di quanti, in questi mesi, hanno marciato per il cambiamento. Facciamo appello ai migranti ed alle associazioni anti-razziste in lotta contro la sanatoria truffa, per una accoglienza degna, per i diritti di cittadinanza; ai comitati per la difesa del territorio e dei beni comuni; agli studenti che si battono per la conquista di un presente ed un futuro migliori; ai sindacati ed ai lavoratori che difendono la dignità nel lavoro; a tutti i cittadini indignati di questa Regione e di questo paese perché sabato 10 settembre 2011, a Venezia, a ridosso del raduno della Lega, soffi forte il vento dell'alternativa.
Lega Nord, la commedia è finita. E’ ora invece di alzare forte la voce: per i diritti, la dignità, la democrazia.
SABATO 10 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE con concentramento alle ore 15 piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia
Promuovono: Rete Tuttiidirittiumanipertutti (Venezia), Liberalaparola (Venezia), Razzismo Stop (Venezia), FIOM del Veneto, FIOM provinciale di Venezia, Coordinamento Studenti Medi (Venezia e Mestre), Coordinamento Studenti Universitari (Venezia), Centro Sociale Rivolta (Marghera), Sale Docks (Venezia), Laboratorio Morion – Casa dei Beni Comuni (Venezia), Il Villaggio (Venezia), Assemblea Permanente Contro il Rischio Chimico (Marghera), COBAS - Comitati di Base della Scuola (Veneto), Urban Code (Venezia), Wonderland Libreria Fumetteria (Mestre), Associazione "Io Clandestino" (Venezia)
Prime adesioni: Presidio No Dal Molin (Vicenza), Bocciodromo (Vicenza), Razzismo Stop (Padova), Cso Pedro (Padova), ADL USB (Padova), Ass. Ya Basta (Padova), Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola pubblica (Padova), Razzismo Stop Treviso, FuoriClasse, Scuola di Italiano per il Mondo (Treviso), ADL-USB Treviso, Quotidiano Ambientalista Terra, Rete Contro il Nucleare (Chioggia), Comitato DST No Pedemontana, Altovicentino/Malo-Valle Agno ...
fonte: evento Facebook
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