Tutti hanno portato la loro testimonianza in questo momento significativo della lotta contro la 'Grande Opera' che si vorrebbe pubblica, ma pubblica non è, nè nei guadagni, nè negli scopi nè nel metodo secondo cui è stata progettata.


Al suono di un ottimo jazz, da un certo punto in poi, il corteo si è trasformato in funerale, depositando un cuscino di fiori funebre all'ingresso del cantiere sotto lo sguardo vigile di un nutrito (a nostre spese) schieramento di polizia.
E' il funerale del modello di sviluppo attuale, che certo non ha molte prospettive a giudicare dalla crisi in atto. Ma... c'è vita oltre il capitalismo! Come era scritto su uno degli striscioni appesi alla recinzione. Infatti la società dei beni comuni si avvicina.
La mobilitazione continua!
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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!