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04 novembre 2012

Autostrada Pedemontana Veneta: immagini dai cantieri

Abbiamo ricevuto da alcuni cittadini della zona di Sarcedo e Montecchio Precalcino alcune immagini scattate lungo i cantieri dell’Autostarda Pedemontana Veneta.


In alcune di queste si vedono montagne di ghiaia ed escavazioni sbalorditive con ristagni d’acqua di un paio di metri di profondità che ci portano ad alcune considerazioni riguardanti i tratti di autostarda in trincea profonda e lo scarico delle acque di dilavamento del manto stradale, in torrenti, rogge e terreni.

Tratti in trincea profonda

L’escavazione fino a profondità di 20 mt (vedi foto), permette un maggiore accumulo di ghiaia (che rimane a disposizione del costruttore? prossimamente scriveremo due righe anche su questo argomento) ed intercetta ed interrompe lo strato di argilla che è “il filtro” per le sostanze inquinanti, oltre che il piano su cui l’acqua scorre in senso orizzontale fino alle risorgive. 

Questo causa due effetti principali: 

a) gli inquinanti possono finire in falda indifferenziata e di conseguenza possono essere pescati sia dai pozzi freatici che da quelli artesiani utilizzati sia per consumo agricolo che umano 
b) si altera l’equilibrio idrogeologico delle risorgive e del sistema multifalde. (*) 
 
Ecco tre immagini che danno ‘idea delle dimensioni e della profondità degli scavi. 
Si noti nella terza foto, relativa al sottopassaggio del torrente Igna, l’affioramento dell’acqua alla base dei manufatti. 

L’affioramento è profondo almeno un metro e mezzo.

Confrontate poi l’altezza della persona ai piedi del manufatto col manufatto stesso per capire quanto profondo è lo scavo. 

Nel filmato, girato in un periodo in cui non si erano verificati eventi piovosi, si vede come l'acqua scorre lungo la lente di argilla (guarda il video), quando viene intercettata dallo scavo fuoriesce e cade sulla ghiaia che la convoglierà velocemente e senza nessun filtro nel bacino di ricarica sottostante.

Viene spontaneo chiedersi come mai si scava tanto profondamente proprio nei punti dove la falda è più a rischio (nei comuni attraversati essa viene definita ad elevata vulnerabilità intrinseca) forse perché sono i punti in cui la ghiaia è presente in grande quantità ed è di ottima qualità?.
 
Nel progetto definitivo del tratto Breganze – Marostica (pag.45) viene evidenziato che su 60 km di Autostarda in trincea ben 36 sono a rischio idraulico e per circa 3,5 km si andrà ad interferire con la falda freatica con il manto stradale che di fatto si troverà al di sotto del livello dell'acqua.

Scarico nei corsi d’acqua e nei terreni

Il progetto definitivo (tratto Breganze-Marostica Pag. 80) dice che nei punti in cui l’autostrada si abbassa fino a “lambire” la falda (si noti che la falda ha oscillazioni dell’ordine di grandezza di 10 metri) non ci sarà dispersione di acque direttamente nel sottosuolo (il che significa ammettere che altrove ci sono?). 
 
Le acque saranno pompate in appositi bacini di laminazione, per poi essere disperse nei torrenti e nelle rogge. Solo le acque di prima pioggia, ossia i primi 5 millimetri caduti, subiscono un trattamento di disoleazione e sedimentazione, mentre le successive vengono pompate direttamente nel bacino di laminazione per poi essere disperse in torrenti, rogge e terreni.

Si tenga presente che in caso di eventi piovosi intensi (come la maggior parte di quelli che si verificano da qualche tempo a questa parte) il carico di inquinanti portato dalle acque di prima pioggia e da quelle di seconda è uguale. 
 
Se avviene un incidente con sversamento di sostanze inquinanti (pensiamo a prodotti chimici, idrocarburi, ecc) in caso di precipitazioni meteoriche tutto il liquido di dilavamento andrà disperso nell'ambiente circostante come acqua di seconda pioggia

Su questa situazione, abbiamo presentato (tra le altre) le nostre osservazioni al Ministero per la Tutela dell’Ambiente. Rimaniamo in attesa di sviluppi e nel frattempo ci muoviamo su altri fronti. 
 
 


Come funziona la ricarica delle falde
 nell’Alto Vicentino: 

(*) 
L’acqua piovana o rilasciata da attività umane, si infiltra nel terreno fertile attivo che funge da filtro e percola verso il basso attraverso gli strati altamente permeabili (generalmente ghiaia) fino ad incontrare uno o più strati impermeabili o poco permeabili (ad esempio lenti di argilla). 


Quando ciò avviene, l’acqua cambia direzione e anziché scendere verso il basso, si muove lungo lo strato impermeabile fino a riemergere a valle del punto di ingresso. E’ il fenomeno naturale delle risorgive, particolarmente visibile nella zona tra Villaverla (i Boji del “bosco” di Novoledo), Dueville e Caldogno.


CDST NO Pedemontana - Altovicentino/Malo,Valle Agno
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2 commenti:

  1. Ancora con questa storia del autostrada?!? Avete rotto i maroni!! è una strada Extraurbana Principale con caratteristiche tecniche e legislative inferiori alle autostrade!!!!!

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Sotto la neve pane. Sotto il cemento fame!