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12 novembre 2012

La piena di pilu


Con le chiappe all'asciutto, scampata la strizza, gabbato lo santo, è cominciata la sarabanda delle vaccate: «Se la regione non se la sente di proseguire l'iter del bacino, dia a me e al sindaco Marcello Vezzaro di Caldogno i potere speciali per concludere questa faccenda», Achille Variati, sindaco democratico di Vicenza. «Vicenza non può affrontare un'emergenza alluvione ad ogni pioggia autunnale... I bacini di laminazione sono l'unica soluzione ed è un parere unanime. 

I soldi ci sono ma la gestione commissariale ha evidentemente fallito, visto che queste opere ancora non partono. Servono poteri militari, altrimenti queste opere non si vedranno mai», Giorgio Conte, parlamentare berico in forza a Fli.
«Dobbiamo intervenire con leggi e poteri speciali, perché non possiamo continuare a vivere in una situazione di emergenza...», Daniela Sbrollini deputato vicentino del Pd. 

Ovviamente del vero motivo per cui Vicenza va sotto ad ogni microbo che sputa dal cielo nessuna menzione: dagli anni Settanta ad oggi si è costruito troppo ma costa ammetterlo. Anzi i sindaci interessati, come Variati, rispondono all'emergenza con altri 400mila quadri di edificato. 

Il collega in lamenti Marcello Vezzaro del Pdl, mai si è sentito sparare ad alzo zero sulle precedenti amministrazioni di Caldogno che hanno permesso di costruire dio solo sa quanto. Forse se ne dimentica perché in qualche giunta dell'ex primo cittadino Costantino Toniolo (Pdl), l'attuale sindaco sedeva in plancia assieme ad altri. Conte si ricorda delle sue origini politiche a destra e invoca i soldati per realizzare un banalissimo buco per terra come è il bacino di sicurezza in zona Caldogno. I proprietari voglioni più soldi? Bene se l'opera è così importante si dia loro ciò che chiedono. Non bastano i soldi? Si blocchi la Spv e tutte le infrastrutture simili costruite in project financing (e si smetta di pagare ai proponenti anche gli ospedali come quello di Santorso, confiscandoli) e si riversino quelle risorse per le opere di salvaguardia idrogeologica. Che ci vuole? 

Ma Conte e Sbrollini vogliono i poteri speciali? Il deputato vuole il genio della Difesa? Bene li si accontenti e sia dia disco verde all'esercito per radere al suolo ogni edificio, capannone, villetta geometrile o scatolame pseudo-archistar, costruito in zona verde dal 1985 ad oggi: in tutto quello che un tempo fu il Veneto e che oggi è un mammemmolodromo infetto di sebo mafioso. Si organizzino tribunali del popolo per condannare alla spiccia i padroni del pus, i decisori, i profittatori, i cavatori, i costruttori, i betonieri, gli asfaltieri, i progettisti, i capibastone e gliutilizzatori finali. 

I profughi, di cui molti sono colpevoli di questo stato di cose perché hanno condiviso questo modello di sviluppo inutile, criminogeno, casinaro, cialtrone e senz'anima, potranno accasarsi presso ville, depandance, condomini e olgettari vari di lor signori politici, industriali, banchieri e speculatori. Dove magari potranno attendere la prossima piena tra un programma della De Filippi, una troia (o un Suv) in leasing e uno special di Porta a Porta su Padre Pio. Intanto del vademecum D'Alpaos nessuno parla, per esempio. Che è successo di diverso rispetto a due anni fa? Quali novità ci sono state? 

Marco Milioni
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