
Gli attivisti hanno appeso alcuni striscioni lungo le recinzioni del cantiere con le scritte:
"Cantiere Abusivo" e "No Pedemontana"
Le mie considerazioni su quanto accaduto sono le seguenti:
Questa iniziativa dimostra che l'opposizione all'opera esiste ed è ben determinata a resistere anche di fronte all'arroganza dei boiardi regionali e di stato che si credono al di sopra delle leggi che tutti i cittadini debbono invece rispettare.
Con l'avanzare dei lavori, la tensione cresce e la popolazione comincia ad alzare la testa.
Alcuni abitanti del luogo, tra cui alcuni agricoltori che, obtorto collo, subiscono l'avanzare dei lavori, hanno manifestamente dichiarato la propria contrarietà all'opera e solidarizzato con coloro che appendevano gli striscioni.
In questo momento, i proprietari dei terreni su cui sorgono i cantieri, sono ancora i cittadini residenti, perchè non risulta siano ancora stati effettuati espropri.
Infatti, fino ad oggi sono state effettuate solo le cosiddette "immissioni in possesso", ossia dei "surrogati" di esproprio che permettono alle ditte di lavorare, ma che lasciano la proprietà del terreno al vecchio proprietario, fino a quando l'esproprio non viene formalizzato (in certi casi ci voglion decine di anni).
Ne consegue che in questo momento le ditte che stanno lavorando nei cantieri, sono in difetto di legge, perchè l'autorizzazione all'immissione in possesso dei terreni (che non è l'esproprio), deriva dal dichiarato stato di emergenza e dalla nomina del commissario delegato, che (lo ribadiamo) essendo illegittime, non valgono nulla e fanno valere nulla anche le immissioni in possesso.
In atre parole, SIS e i suoi subappaltati stano lavorando su dellle proprietà private senza averne alcun titolo e quindi i cantieri sono abusivi.
Invece di dimostrare il disprezzo per comitati e cittadini che filtra da certe interviste rilasciate alla stampa, Zaia, Chisso e Vernizzi ci riflettano sopra e facciano un passo indietro (dopotutto il loro stipendio è pagato da noi).
Lanfranco Tarabini per CDST,
11 febbraio 2012
"Cantiere Abusivo" e "No Pedemontana"
Le mie considerazioni su quanto accaduto sono le seguenti:
Questa iniziativa dimostra che l'opposizione all'opera esiste ed è ben determinata a resistere anche di fronte all'arroganza dei boiardi regionali e di stato che si credono al di sopra delle leggi che tutti i cittadini debbono invece rispettare.
Con l'avanzare dei lavori, la tensione cresce e la popolazione comincia ad alzare la testa.
Alcuni abitanti del luogo, tra cui alcuni agricoltori che, obtorto collo, subiscono l'avanzare dei lavori, hanno manifestamente dichiarato la propria contrarietà all'opera e solidarizzato con coloro che appendevano gli striscioni.
In questo momento, i proprietari dei terreni su cui sorgono i cantieri, sono ancora i cittadini residenti, perchè non risulta siano ancora stati effettuati espropri.

Ne consegue che in questo momento le ditte che stanno lavorando nei cantieri, sono in difetto di legge, perchè l'autorizzazione all'immissione in possesso dei terreni (che non è l'esproprio), deriva dal dichiarato stato di emergenza e dalla nomina del commissario delegato, che (lo ribadiamo) essendo illegittime, non valgono nulla e fanno valere nulla anche le immissioni in possesso.

Invece di dimostrare il disprezzo per comitati e cittadini che filtra da certe interviste rilasciate alla stampa, Zaia, Chisso e Vernizzi ci riflettano sopra e facciano un passo indietro (dopotutto il loro stipendio è pagato da noi).
Lanfranco Tarabini per CDST,
11 febbraio 2012
è ora di finirla con le imposizioni. Qualsiasi tipo di progetto deve essere approvato da chi vive sul territorio. Non è più performante una gestione d'imposizione. Condivisione su tutto da parte dei cittadini.
RispondiEliminaLe cose stanno cambiando grazie a questa crisi globale.
se vince l'imposizione di Chisso allora non abbiamo capito nulla di questa crisi/cambiamento.
RispondiEliminaDobbiamo amarla questa crisi per cambiarla.