Basta respirare l’aria delle città più inquinate del nostro Paese per registrare uno sconvolgimento del nostro DNA e aumentare i rischi di ictus e infarto.
Lo rivela uno studio italiano sulle conseguenze provocate dalle polveri sottili sull'organismo dell’uomo, condotto da ricercatori dell'Università Statale di Milano e dall’Harvard School of Public Health, che hanno analizzato le conseguenze dell'inquinamento atmosferico sugli agenti di polizia municipale della loro città, su un gruppo di anziani di Boston e sugli operai di un’acciaieria italiana.
Nello studio italiano, sono state prese in esame 2000 persone residenti in Lombardia e – tra queste - gli studiosi hanno riscontrato che per ogni aumento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d'aria, si ha un aumento del 70 % del rischio di trombosi, a causa delle polveri sottili, che riescono ad ingannare le cellule immunitarie delle vie aeree. Ciò causa delle reazioni infiammatorie che scaturiscono in forme di asma, allergie o addirittura trombosi.
Inoltre, lo studio ha rivelato incredibilmente che lo smog è in grado di sconvolgere il DNA delle persone, riprogrammando le funzioni dei geni, anche dopo essere stati appena sette giorni a contatto con le polveri sottili.
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